Notizie Notizie Italia Mediobanca spara a salve contro Ops di Mps, la Borsa non crede più al rilancio. La frase di Nagel sul ‘sacrificio’ di Generali

Mediobanca spara a salve contro Ops di Mps, la Borsa non crede più al rilancio. La frase di Nagel sul ‘sacrificio’ di Generali

19 Marzo 2025 10:33

Alberto Nagel tiene alte le barricate davanti all’offerta di Mps e usa il palcoscenico della City londinese per mandare ulteriori messaggi ai soci di piazzetta Cuccia per disincentivarli ad aderire all’Ops. Inanto Mps alza l’ammontare massimo di nuove azioni che emetterà nell’ambito dell’aumento di capitale al servizio dell’Ops su Mediobanca.

Nagel: soci decideranno in base alla convenienza

Il ceo di Mediobanca ritiene l’offerta di Mps non positiva per i soci di entrambe le realtà coinvolte in quanto in grado di generare una diluizione a doppia cifra in termini di utile per azione che di rapporto tra utili distribuiti e numero di azioni Montepaschi, a cui si aggiunge il fatto che le mancate sinergie non siano compensate dal taglio dei costi. “La maggior parte del nostro capitale è in mano a investitori istituzionali e qualche investitore privato – ha tagliato corto il banchiere milanese – prenderanno le loro decisioni in base alla convenienza, non in base alla politica”. Chiaro riferimento al fatto che l’operazione Mps sia ben gradita al governo, che tramite il Tesoro è ancora l’azionista numero uno di Mps e spinge per la creazione di un terzo polo bancario dopo che l’Ops di Unicredit su Banco Bpm ha intralciato i piani di una possibile aggregazione Mps-Bpm.

Tra le novità dette ieri da Nagel intervenendo alla Morgan Stanley European Financials conference 2025 c’è la possibilità che la merchant bank utilizzi l’eccesso di capitale o anche la quota in Generali per finanziare potenziali operazioni di M&A. “La nostra posizione di capitale e anche il valore della quota in Generali (13,1%) è oggi più importante, più considerevole rispetto al passato e abbiamo tutte le opzioni disponibili oggi”, ha detto il numero uno di Mediobanca guardando a scenari futuri standalone, aggiungendo che eventuali operazioni avverranno anche nel wealth management e non solo nel commercial banking.

Mps alza prudenzialmente ammontare nuove azioni a servizio dell’Ops

Intanto sempre ieri il cda della banca senese ha deciso di alzare a un massimo di 2,23 miliardi di azioni il numero di titoli che Mps intende emettere “a scopo di estrema prudenza” nell’ambito dell’aumento di capitale al servizio dell’Ops su Mediobanca che i soci dovranno approvare nell’assemblea del prossimo 17 aprile. L’aumento del numero di azioni emesse, è volto ad “assicurare capienza” per lo scambio azionario in una serie di possibili scenari teorici di aggiustamento del corrispettivo previsto per l’Ops che si possono verificare, per l’eventuale emissione da parte di Mediobanca di nuove azioni a servizio dei piani di incentivazione di lungo termine e per l’atteso stacco del dividendo di 0,86 euro per azione proposto dal cda Mps.

I numeri dell’operazione

Rocca Salimbeni precisa che intende acquisire Mediobanca nell’intento di “creare un nuovo campione bancario italiano”, terzo operatore bancario nazionale in termini di totale attivi, impieghi alla clientela, raccolta diretta e total financial assets. L’offerta, prosegue Mps, rappresenta “un’opportunità ideale di ulteriore sviluppo e crescita per entrambe le banche e offre una significativa creazione di valore”.
Mps conferma inoltre l’obiettivo di realizzare 0,7 miliardi di sinergie all’anno con costi di integrazione una tantum per 0,6 miliardi.

Oltre all’assemblea dei soci di aprile, si guarda alla possibile revisione al rialzo dell’offerta anche se nelle ultime settimane lo ‘spread’ tra quanto offerto come concambio da Mps e il prezzo a cui viaggia Mediobanca si è quasi azzerato. Stamattina Mps segna un balzo del 3% circa a quota 7,88 euro e considerando il concambio di 2,3 azioni Mps ogni azione Mediobanca il prezzo attuale a cui viaggia Mediobanca (18,21 euro) risulta a premio di meno di un punto percentuale.

La doppia partita su Mediobanca e Generali

L’Ops, annunciata a gennaio da Siena e che è stata subito osteggiata con forza dal board di Mediobanca che l’ha bollata come “inadeguata” e “distruttiva di valore”, attende le varie autorizzazioni e potrebbe partire tra fine giugno e inizio luglio.

Tra i grandi soci di Mps e Mediobanca, lo scorso mese Francesco Gaetano Caltagirone ha aumentato il suo peso specifico portandosi all’8% del capitale di Mps in vista dell’assemblea senese del 17 aprile, chiamata a dare la delega per l’aumento di capitale a servizio dell’Ops lanciata su Mediobanca.

Mps ha dalla sua l’appoggio di Delfin e Caltagirone, che sono anche soci forti di Mediobanca, dove la holding dei Del Vecchio controlla il 20% circa del capitale e Caltagirone quasi il 10%. L’obiettivo è però arrivare ad adesioni per almeno il 40% del capitale di piazzetta Cuccia e quindi convincere più soci possibili ad aderire a un’operazione che ha come fine ultimo quello di mettere le mani sulle Generali, di cui Mediobanca è azionista al 13%.