Mediobanca, già superati gli obiettivi del piano triennale 2005/2008
Cresce anche nell’esercizio 2006/2007 l’utile di Mediobanca. La merchant bank milanese ha archiviato il bilancio chiuso al 30 giugno 2007 con un risultato netto in progresso dell’11% a 953,2 milioni di euro, un livello superiore all’obiettivo annuale (750 milioni) previsto dal piano 2005-2008. Lo si apprende da una nota diramata al temine della riunione del consiglio di Gestione di Mediobanca, che si è riunito sotto la presidenza di Renato Pagliaro, e che ha approvato i dati di bilancio consolidato e individuale della società al 30 giugno 2007.
Nonostante il minor apporto dell’attività di negoziazione pari a 82,8 milioni contro i precedenti 215,7 milioni riportati nell’esercizio 2005/2006, i ricavi sono cresciuti del 6,6% grazie all’incremento a doppia cifra di altre componenti, quali il margine di interesse che è aumentato del 12,4% ed è passato da 593 a 666,8 milioni, per effetto del sostenuto sviluppo degli impieghi corporate e dei retail financial services.
Un rialzo dei ricavi che si deve anche – come si legge nel comunicato diramato dal gruppo – anche alle commissioni e ad altri proventi che sono saliti del 22,7% (da 302,7 a 371,3 milioni) per il positivo contributo (3/4 circa del totale) dell’attività wholesale.
Per quanto riguarda il risultato della gestione ordinaria, il dato al 30 giugno 2007 è salito del 5,6%, attestandosi a 1.181,1 milioni di euro contro i precedenti 1.118,3 milioni riportati nello stesso periodo dell’anno precedente. Anche Mediobanca, come hanno già fatto altri istituti di credito nel presentare i conti, ha segnalato, con riferimento a quanto chiesto esplicitamente dalla Consob, che “il gruppo non ha alcuna esposizione, né diretta né indiretta, al segmento dei mutui subprime statunitensi”.
Inoltre, il consiglio di gestione ha deliberato di proporre alla prossima assemblea degli azionisti, in programma il 27 ottobre in prima convocazione e il 29 ottobre in seconda convocazione la distribuzione di un dividendo unitario di 0,65 euro in aumento del 12% rispetto a 0,58 euro dello scorso anno. Il consiglio chiederà anche l’autorizzazione all’acquisto di azioni proprie fino al 2% del capitale (16,4 milioni di azioni) per una durata di un periodo di 18 mesi.