Attacco a Mediobanca: Del Vecchio chiede a Bce di salire fino al 20%
Leonardo Del Vecchio non si accontenta e punta a salire ancora in Mediobanca. Il patron di Luxottica, già salito con decisione nel capitale della banca d’affari di piazzetta Cuccia fino al 9%, vuole adesso ottenere il via libera delle autorità per superare la soglia del 10%. Stando all’indiscrezione rilanciata oggi dal quotidiano Repubblica, l’imprenditore veneto attraverso Banca d’Italia avrebbe inoltrato alla Banca centrale europea la richiesta di autorizzazione per salire fino al 20% di Mediobanca. La mossa sarebbe avvenuta venerdì e la Vigilanza adesso ha 90 giorni di tempo per valutare il dossier.
Del Vecchio ha iniziato l’ascesa in Mediobanca lo scorso autunno sfruttando anche la graduale uscita da Mediobanca decisa da Bolloré e Unicredit. La partita Mediobanca si intreccia anche con quella di Generali, visto che piazzetta Cuccia controlla il 13% del Leone di Trieste. Le intenzioni di Del Vecchio sarebbero di difendere la banca da attacchi stranieri, ma nei mesi scorsi si era parlato ripetutamente di un’ascesa ulteriore nel capitale per condizionare la governance dell’istituto che vede Alberto Nagel al timone. Il rinnovo del cda è in programma a ottobre.
Mai nessun singolo socio sopra il 10%
L’ascesa sopra il muro del 10% sarebbe un evento storico, infatti mai nessun singolo socio ha superato il 10% del capitale di Mediobanca nella lunga storia dei patti di sindacato che si sono susseguiti.
Ancora nessun commento ufficiale da Delfin, la holding dell’imprenditore veneto. Dal quartier generale di Mediobanca, stando a quanto si legge sul sito del Corriere, si sottolinea invece come nessuna banca in Europa vede un imprenditore sopra il 10% del capitale e su 127 gruppi del credito, solo 4 hanno nell’azionariato le famiglie fondatrici.
Sempre l’articolo di Repubblica riferisce anche come nelle scorse settimane qualche banchiere avrebbe sondato la disponibilità di Del Vecchio a investire su Ubi Banca (oggetto di un’Offerta pubblica di scambio da parte di Intesa Sanpaolo), ma l’imprenditore avrebbe declinato l’offerta.