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Mediaset sfida il mondo del calcio sui diritti tv

25 Gennaio 2007 08:46

Mediaset contro tutti. La società di Cologno Monzese è scesa in campo, depositando un atto di citazione contro la Lega Calcio al Tribunale di Milano con la richiesta di ridurre il prezzo dei diritti in chiaro del campionato di Serie A dopo la bufera di calciopoli. Secondo i vertici del Biscione, la Lega non ha mai fatto dei passi concreti per modificare il contratto attuale, chiuso prima dello scandalo che ha travolto il mondo del pallone italiano.
Dall’estate 2006 a oggi, gli incontri tra Mediaset e Lega Calcio non sono mancati ma il tutto con un nulla di fatto: solo parole rassicuranti ma nessuna presa di posizione effettiva. La società milanese ha continuato a lamentare, infatti, la mancata volontà della Lega di giungere a una soluzione con un arbitrato “super partes”. “Pertanto, dopo aver atteso anche l’ultima sentenza definitiva sullo scandalo Calciopoli, come si legge nella nota, Mediaset si è vista costretta a procedere per vie legali”.


Insomma, il gruppo di Cologno ha impugnato la situazione soprattutto perché a loro avviso è “dimostrabile” che le retrocessioni e le penalizzazioni decise dal giudice sportivo abbiano avuto delle ripercussioni sull’interesse del pubblico verso il Campionato di A, una perdita che a conti fatti si traduce in una corrispondente riduzione del valore di mercato dei diritti televisivi in chiaro. Dati alla mano, Mediaset ha messo in evidenza come nella stagione in corso gli abbonamenti agli stadi di serie A sono scesi del 17,5% rispetto al Campionato precedente. Ma non solo. Nelle prime 13 giornate, gli spettatori paganti sono diminuiti del 10% e il valore dei contratti Pay tv della Serie A è sceso del 14,8% a fronte del balzo del 52% di quelli di serie B.
Inoltre, “Mediaset deve assicurare ai propri azionisti la tutela degli interessi della società e procedere ad acquisti di diritti televisivi calcolati secondo principi di equità, ha proseguito la nota del gruppo, che ha sottolineato che, per non penalizzare il mondo del calcio, è sua intenzione continuare ad onorare l’impegno finanziario previsto dal contratto. Ovviamente, il pagamento sarà effettuato con riserva in attesa della decisione del giudice”.


I tempi difficili per il network di Segrate sono solo all’inizio. La Commissione europea ha detto no agli aiuti ai decoder per la televisione digitale terrestre decisi dal governo Berlusconi nel 2004 e 2005, destinati a i set-top-box. Bruxelles ha infatti accolto, ieri, la tesi del commissario europeo alla concorrenza Neelie Kroes: quelle sovvenzioni si sono rilevate aiuti di Stato distorsivi della concorrenza poiché hanno penalizzato altri operatori. In sostanza, l’Unione europea ha accolto il ricorso presentato da Sky nel 2005.
Ed è sempre Sky a dare del filo da torcere a Mediaset. L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) potrebbe, infatti, dare presto il via libera al conteggio dei telespettatori anche per la tv del magnate australiano Rupert Murdoch. Una decisione che promette già di infuocare la battaglia tra la tv “tradizionale” e quella satellitare.