L’acquisizione del 75% di Endemol è un’operazione altamente strategica. E’ questa la valutazione generale del mercato all’operazione che porterà in dote al gruppo di Cologno Monzese la casa di produzione di format di successo tra cui il Grande Fratello. Prova ne è la sostanziale tenuta del titolo (invariato nel momento in cui si scrive) dopo un’escursione sotto gli 8,2 euro seguita all’ufficializzazione di un’acquisizione comunque onerosa.
L’operazione portata a termine dalla cordata capeggiata da Mediaset e la controllata Telecinco e composta anche da Goldman Sachs Capital Partners e il Cyrte Fund II di John De Mol valuta infatti Endemol a circa 13 volte l’Ebitda stimato per il 2008. Secondo Jp Morgan i 2,629 miliardi che il veicolo Mediacinco Cartera, controllato pariteticamente da tutti i soci, investirà sono un valore contenuto rispetto a quelli che hanno interessato le ultime transazioni su società del settore. Lo si apprende da un commento emesso dalla casa d’affari nei minuti immediatamente successivi all’annuncio dell’operazione. A un prezzo di 25 euro per azione gli analisti della casa d’affari americana ritengono che il deal potrebbe essere diluitivo in misura del 5-6% sugli utili 2008 di Mediaset, ma sottolineano che “le ultime transazioni su società media di contenuti sono avvenute a multipli di questo tipo se non più elevati”. Che si stesse scommettendo su valori anche più elevati lo si era capito stamane quando l’edizione online del Financial Times, anticipando l’operazione, aveva pronosticato un’offerta vicina ai tre miliardi. La cordata si è aggiudicata il 99,7%di Endemol Investment Holding, che a sua volta detiene il 75% della società operativa Endemol. L’operazione prevede il lancio di un’Opa sul restante 25% di Endemol a un prezzo pari ad almeno 25 euro per azione.
Oltre a considerazioni puramente economiche il controllo di Endemol da parte di Mediaset potrebbe aprire anche importanti risvolti sull’assetto del sistema radiotelevisivo italiano. Negli scorsi giorni Giovanni Minoli, direttore di Rai Educational, intervenendo su un quotidiano aveva infatti aperto una polemica sul futuro della Rai successivamente al passaggio di mano di Endemol. “La Rai – si leggeva nell’intervento – legata a Endemol Italia da un contratto molto favorevole per la casa di produzione e molto oneroso per Rai, sarebbe di fatto privatizzata. Lo sarebbe perchè si ritroverebbe a trasmettere in molte fasce d’ascolto – molto importanti per gli introiti pubblicitari che generano – programmi Endemol diventati nel frattempo programmi Mediaset. Sarebbe l’invenzione – tutta italiana – di una modalità di privatizzazione totalmente nuova. Una privatizzazione che avviene di fatto, senza vendita di azioni, senza Opa, senza rapporti col mercato semplicemente grazie a un cavallo di Troia che vince all’interno del competitor (la Rai) la sua battaglia.