Maxx Mereghetti dalla formazione all’investimento, 50mila euro ai suoi studenti per fare trading
La pandemia ha spinto Maxx Mereghetti di far necessità virtù. Esattamente un anno fa, l’emergenza Covid ha velocemente preso piede in ogni lembo del pianeta e Mereghetti, trader professionista e fondatore di Ideas Incubator, si è trovato bloccato in Repubblica Dominicana. Dall’iniziale posticipo del rientro in Svizzera, dove c’è la sede della sua società, è via via maturata la decisione di non tornare per scelta e iniziare un viaggio itinerante prima in Messico e poi Repubblica Dominicana ed Egitto. Adesso è fra il Cairo Luxor e Sharm e continua a operare quotidianamente e insieme ai suoi più stretti collaboratori, tra cui il fratello Andrea (responsabile dello sviluppo tech della società) ed i suoi fidati Top Traders per portare avanti la prima fase del progetto proprietary trading.
Con alle spalle oltre 15 anni di esperienza nel mondo della formazione e dieci anni di bilancio in attivo della sua creatura Ideas Incubator – cadenzati da un’intensa attività di formazione di migliaia giovani trader –Mereghetti negli scorsi mesi ha maturato la decisione di allargare il suo campo d’azione. Insieme alla vendita di prodotti e servizi di trading online, tra fine del 2020 e inizio 2021 è così iniziata l’esperienza di Ideas Incubator come proprietary trading.
Parallelamente all’attività di formazione ci sarà l’investimento di parte dei proventi al fine di finanziare l’attività di trading dei migliori studenti formati da Ideas Incubator, ai quali verranno forniti gli strumenti migliori per investire sui mercati finanziari con i modelli di Mereghetti e dei sui Top Trader Andrea Carosi, Arduino Schenato e Fabry Forex.
“Di proprietary trading non c’è nessuna società e nessun formatore ci mette realmente la faccia un un’avventura del genere – rimarca Mereghetti – . Noi siamo arrivati a questa scelta partendo da un ragionamento molto semplice. Conosciamo bene i trader che abbiamo formato e le loro potenzialità e se sono bravi ha senso puntare su di loro. E’ un investimento che poggia su basi solide”. “Come se chi esce dalla Bocconi, poi subito si assolda il trader andando a creare un business con chi conosciamo e si è formato con noi”, aggiunge.
Prima fase con allocazione di due milioni di euro
La prima fase si svilupperà progressivamente nei prossimi mesi e prevede l’allocazione di 2 milioni di euro con la messa a disposizione di 50 mila euro per ogni singolo trader. Le prime due allocazioni a dicembre e gennaio, la terza e la quarta sono previste entro febbraio. Si andrà così a creare una squadra di massimi 40 trader circa con la dotazione di 50mila euro che poi potrà salire nel tempo. E’ prevista anche la possibilità di valutare alcuni casi specifici di trader ancora ‘in erba’, che potranno essere chiamati in squadra partendo da una cifra più bassa per poi a tendere arrivare a 50 mila.
“Siccome sono soldi aziendali, non siamo una società d’investimento e non facciamo raccolta, quindi ce li dobbiamo guadagnare”, sottolinea Maxx che nella seconda metà del 2021 intende concludere questa prima fase e sulla base dei risultati capire a che velocità si sta andando e come far progredire ulteriormente il progetto. “La mia visione è creare un prodotto quotato – asserisce il ceo di Ideas Incubator proiettandosi in avanti – . Ma adesso è il momento di concentrarsi sul presente e vedere come procederà dopo questa prima fase”.
Come si diventa Top Trader
Nel modello per la ricerca del trader, si parte dall’analisi di come gestisce il suo rischio, con modelli di analisti (sia manuali che automatici) che prescindono dal fatto che il mercato sia rialzista o ribassista. Con il modello di selezione, una volta scelto un trader viene fatta una diretta tutte le volte che viene aperto un account con il broker autorizzato. Da quel momento il trader parte con la sua dotazione di denaro da investire. Sono previsti meeting nella fase della scelta dell’allocazione e una volta che il trader avrà il capitale da tradare è previsto un monitoraggio non invadente in modo da non creare pressioni controproducenti sull’attività di trading quotidiana.
La laurea virtuale di Top Trader non è un foglio di carta e non si basa su tempi prestabiliti. “Se sei bravo, non è importante da quanto tempo, ma la capacità tecnica e psicologica per portare avanti dei risultati. Se fai + o -3% cambia poco, ci sono degli skill che fanno di un ragazzo un profilo idoneo per diventare Top Trader e non sono parametri matematici o di tempo.
“L’esistenza di un rapporto di fiducia/conoscenza è essenziale. Ad esempio, ho un ragazzo che fa asset allocation per una banca in azioni americane, è venuto da noi per fare trading su forex, ma la sua conoscenza su azioni è un plus che intendiamo sfruttare”, rimarca Mereghetti. L’idea è portare avanti la proprietary trading con gli studenti che sono stati formati, senza però escludere a priori la possibilità di far entrare un perfetto sconosciuto. “E’ chiaro che funziona meglio con uno che conosci già, con cui c’è fiducia e stima reciproca, conoscenza delle capacità e un rapporto personale ben centrato”, aggiunge Mereghetti.
La filosofia sarà quindi quella di valutare l’operato dei trader su un orizzonte di medio termine (almeno 3-6 mesi), senza metter il fiato sul collo a livello di performance.