News Notizie Italia Marco Morelli: fusioni ‘non più rinviabili’ per banche italiane come Mps, da sole sono in difficoltà

Marco Morelli: fusioni ‘non più rinviabili’ per banche italiane come Mps, da sole sono in difficoltà

Pubblicato 7 Maggio 2020 Aggiornato 19 Luglio 2022 17:21
Nel sistema bancario italiano le fusioni sono "un processo non più rinviabile", anche perchè istituti come Mps incontrerebbero difficoltà a "essere competitive da sole sul mercato". E' quanto ha detto Marco Morelli, amministratore delegato di Mps, nel corso della conferenza stampa indetta per commentare i risultati della banca senese.

"L'ambito italiano non mette le banche nella condizione di essere sostenibili, da tutti i punti di vista, nel medio-lungo termine. Per me la strada non può essere che questa, è un processo non più rinviabile".

Riguardo al futuro di Mps, "dalla metà del 2018 in avanti abbiamo sottoposto al ministero dell'economia una serie di valutazioni sulle strade possibili. L'azionista le ha valutate e ha fatto una serie di riflessioni: fino ad adesso non ha ritenuto di accelerare un timing d'uscita che è la fine del 2021. Al momento opportuno farà tutte le valutazioni del caso, mi auguro al più presto possibile".

In ogni caso, la banca senese ora "deve poter correre come corrono gli altri". E' dunque necessario "un nuovo piano per rimettersi su un livello uguale a quello dei concorrenti. In questi tre anni e mezzo essere riusciti a fare tutta una serie di cose, nonostante gli enormi vincoli, è di buon auspicio per il futuro".

"Questo rende ancora più importanti i risultati raggiunti, che non sono solo risultati di numeri - ha tenuto a precisare Morelli - sono risultati di ingaggio del mercato, di soddisfazione dei clienti. È arrivato il momento di mettere la banca nelle stesse condizioni degli altri".

Riguardo ai negoziati in corso tra il Mef e l'Unione europea per la cessione dei crediti deteriorati (npl) di Mps, Morelli ha auspicato che si arrivi al più presto a una conclusione: "C'è un confronto che va avanti da mesi tra il ministero dell'economia e l'Ue e la speranza è che "possa essere finalizzato entro pochissimo tempo, a stretto giro".