Marchionne: voglio mantenere Fiat in Italia, ma ci vuole un impegno dell’Italia. Frecciata a Della Valle
Sergio Marchionne rompe l’accerchiamento e torna a parlare dopo l’annuncio di giovedì scorso (il ridimensionamento del piano “Fabbrica Italia”) che ha scatenato un vespaio di polemiche e molte paure sul futuro degli stabilimenti italiani di Fiat. L’amministratore delegato del Lingotto, in una lunga intervista concessa a La Repubblica, ha messo in chiaro la sua volontà di mantenere la Fiat in Italia attraverso i guadagni fatti all’estero. “In questa situazione drammatica io non ho parlato di esuberi, non ho proposto chiusure di stabilimenti, non ho mai detto che voglio andare via. Ci vuole una responsabilità molto elevata per fare queste scelte oggi”, ha dichiarato Marchionne al quotidiano diretto da Ezio Mauro.
“Cerco di assecondare la ripresa del mercato Usa sfruttandola al massimo per acquisire quella sicurezza finanziaria che mi consenta di proteggere la presenza di Fiat in Italia e in Europa in questo momento drammatico”, ha affermato il Ceo del Lingotto. “Il mercato non c’è – dice Marchionne -. In Italia siamo sotto 1 milione e 400 mila automobili vendute, ciò significa che ne abbiamo perse 1 milione e 100 mila in cinque anni”. Il manager italo-canadese sintetizza poi la situazione finanziaria del gruppo torinese: “la Fiat sta accumulando perdite per 700 milioni di euro in Europa e sta reggendo a questa perdita con i successi all’estero, Stati Uniti e Paesi emergenti”.
Nell’intervista non sono mancate le frecciatine. La prima dedicata a Diego Della Valle, che negli scorsi giorni aveva criticato duramente la scelte del Lingotto. “Tutti parlano a cento all’ora perché la Fiat è un bersaglio grosso, più delle scarpe di alta qualità e alto prezzo che compravo anch’io fino a qualche tempo fa: adesso non più”. La seconda è una riposta a chi lo accusa di aver rinunciato al lancio di nuovi modelli. “Con un modello nuovo, nelle condizioni di oggi, magari avrei venduto trentamila macchine in più. Ma magari avrei perso due miliardi di più”.
Marchionne, infine, ha parlato del rapporto con il Governo. “Se mi cercano li vedrò, immagino che incontrerò Passera e Fornero – ha detto l’Ad di Fiat -. Mi impegno ma non posso farlo da solo. Ci vuole un impegno dell’Italia. Io la mia parte la faccio, non sono parole”.