Marchionne: fusione Fiat-Chrysler nel 2014. Fabbrica Italia? Lo sbaglio più grande
Parla chiaro Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fiat, in un’intervista rilasciata a La Repubblica e spazia tra la fusione con Chrysler e l’occupazione negli stabilimenti, dalla “nemica” Volkswagen alle divergenze con la Fiom, fino allo sbaglio definito da lui stesso, più grande che abbia mai fatto…
Il manager italo-canadese ha fissato nel 2014 la fusione tra il Lingotto e la controllata Usa Chrysler mentre per quanto riguarda il marchio Alfa Romeo, Marchionne ha assicurato: l’Alfa non è in vendita, tantomeno ai tedeschi, è un marchio che deve essere ricostruito. Nel frattempo il top manager pensa ad una nuova versione della Panda, la “X”, e annuncia il lancio della macchina più costosa del mondo, targata Ferrari, al prossimo Salone di Ginevra.
Una delle differenze tra Italia e Stati Uniti, Marchionne l’ha individuata a proposito dei sindacati: nel Belpaese il gruppo torinese, ha detto il numero uno della casa automobilistica, ha sofferto proprio la mancanza di unità sindacale. In particolare il leader della Fiom Maurizio Landini, ha proseguito, dovrebbe fidarsi del management della Fiat, come stanno facendo gli altri sindacati e come ha fatto il presidente Usa Obama dando al gruppo 7 miliardi di dollari senza mai chiedere quale modello avrebbe prodotto l’azienda.
E Fabbrica Italia? L’errore più grande mai fatto dall’Ad. Marchionne ha spiegato che in tutto il mondo se avesse presentato un piano così tutti avrebbe capito che era subordinato alle condizioni di mercato e nessuno, ha proseguito il top manager, si è mai chiesto da dove sarebbero arrivati i 20 miliardi di finanziamenti per il progetto.
Nel frattempo venerdì sera il gruppo torinese ha fatto i conti con il dato sulle immatricolazioni in Italia. Le vendite del Lingotto hanno mostrato un calo del 15,8% a 34.123 vetture ma la quota di mercato è salita al 30,1%.