Notizie Notizie Italia Manovra: Iva al 21% e super-Irpef sopra i 300 mila euro, atteso voto al Senato con fiducia

Manovra: Iva al 21% e super-Irpef sopra i 300 mila euro, atteso voto al Senato con fiducia

7 Settembre 2011 07:19

Ecco la manovra numero quattro. L’intervento del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che aveva auspicato una manovra più credibile, il caos sui mercati finanziari e le “bacchettate” giunte dall’Europa, hanno portato ieri sera alla nascita di una nuova versione della manovra. Oggi è previsto un ulteriore vertice di maggioranza e Consiglio dei ministri per la definizione delle ultime modifiche al testo. Poi sarà la volta del voto al Senato con il testo blindato dalla fiducia.
Aumento dell’Iva al 21%, contributo di solidarietà del 3% sui redditi oltre i 300 mila euro e adeguamento  età pensionabile per le donne del settore privato a 65 anni sono i punti principali del maxi-emendamento.


Iva
E così sembra che l’intervento del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, abbia dato i risultati sperati. Cambia la manovra e scatta l’aumento dell’imposta sui consumi dal 20 al 21 per cento. Nessun cambiamento per ora delle altre aliquote che rimangono fisse al 4 e 10 per cento. Secondo le stime la tassa dovrebbe generare nelle casse dello Stato circa 4 miliardi di gettito.


Contributo di solidarietà
Torna nel testo della manovra anche il contributo di solidarietà con qualche modifica in più. La super-Irpef scatterà oltre i 300 mila euro per un importo pari al 3%, applicato sulla quota eccedente la cifra, e riguarderà circa 34 mila contribuenti. In precedenza la soglia era stata fissata a 500 mila euro con un numero di contribuenti interessati che si sarebbe aggirato intorno agli 11.500. 


Pensioni donne
L’emendamento anticipa di due anni l’adeguamento delle pensioni di vecchiaia delle donne lavoratrici nel settore privato. Gradualmente si passerà dai 60 ai 65 anni a partire dal 2014 e il processo si concluderà nel 2026.


Lotta evasione
Cambia il pacchetto anti-evasione fortemente voluto dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti. È ancora previsto il carcere per chi evade oltre i 3 milioni di euro ma la somma deve essere pari al 30% del fatturato. In caso contrario l’evasore non potrà più beneficiare della sospensione condizionale della pena.
Inalterate le altre disposizioni in argomento: le dichiarazioni dei redditi verranno messe online dai Comuni raggruppate per categorie e senza indicazione dei nomi. In più il Fisco potrà recuperare coattivamente le somme non riscosse nel 2002 dal condono tombale.