Manovra: il Governo frena sullo scudo bis, resta d’attualità il capitolo pensioni
E’ durata solo un giorno l’ipotesi di introdurre uno “scudo bis” all’interno della manovra da 45 miliardi di euro, che martedì prossimo approderà alle commissioni Bilancio e Affari costituzionali di palazzo Madama. Ieri, indiscrezioni di stampa parlavano della possibilità che il Governo lanciasse un nuovo condono per rimpatriare i capitali tassandoli al 7-8%. Lo scudo fiscale del 2009 prevedeva un’aliquota del 5%. Due i ministri che hanno bocciato l’idea. Roberto Calderoli, ministro per la Semplificazione, ha definito lo scudo bis come un “caso di realtà virtuale”. Più netto Paolo Romani, ministro per lo Sviluppo Economico: “la misura non è allo studio del Governo”.
Sfumata quindi l’ipotesi di un nuovo scudo fiscale, all’interno della maggioranza si allarga il fronte di coloro che considerano necessario intervenire sulle pensioni. Secondo indiscrezioni di stampa, sarebbe forte il pressing sul leader del Carroccio, Umberto Bossi, che si è sempre detto contrario ad un intervento sulle pensioni. Ma quali sono i capitoli della previdenza che verrebbero toccati? In sostanza circolano le ipotesi di una stretta sulle pensioni di anzianità e sull’innalzamento dell’età pensionabile delle donne nel settore privato.
Tra le altre ipotesi restano d’attualità l’aumento dell’Iva e la distribuzione del Tfr (il Trattamento di fine rapporto vale circa il 7% della retribuzione lorda) in busta paga. Sull’Iva si è già detto fortemente contrario il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti. Nei giorni scorsi erano però circolati i primi calcoli: in sostanza un solo punto in più dell’Iva potrebbe portare un tesoretto di circa 10 miliardi di euro. Le indiscrezioni parlavano di un aumento che andava a toccare l’Iva “ridotta” (attualmente al 10%) e quella “ordinaria” (al 20%), mentre non avrebbe dovuto subire rincari l’aliquota minima del 4%, ovvero quella applicata sugli alimentari e sulle abitazioni prima casa.