Tracollo delle Borse europee, Piazza Affari perde oltre il 6%. Male Wall Street
E’ un altro giorno nero per le Borse europee e Piazza Affari torna a vestire la maglia nera. Già nei primi scambi di giornata le vendite sono tornate a bussare alla porta di Londra, Francoforte, Parigi e Madrid. Vendite che si sono fatte più intense nel corso della giornata e che hanno mandato al tappeto gli indici europei: il Dax ha ceduto il 5,82%, il Cac 40 il 5,48%, il Ftse 100 il 4,49%, l’Ibex 35 il 4,70%. Stessa musica a Piazza Affari: l’indice Ftse Mib ha lasciato sul parterre il 6,15% a 14.970 punti, mentre il Ftse All Share è arretrato del 5,82% a quota 15.748. Ad alimentare le paure di una nuova ricaduta in recessione ci ha pensato questa mattina un report di Morgan Stanley.
Gli analisti della banca d’affari Usa hanno tagliato le stime di crescita economica a livello globale, aumentando le paure di un nuovo tuffo in recessione. Morgan Stanley prevede per l’intero 2011 una crescita del Pil pari al 3,9%, in flessione rispetto al +4,2% stimato in precedenza. Per il 2012 le previsioni scendono al +3,8% dal precedente +4,5%. Le prime dieci nazioni a livello internazionale, sempre secondo Morgan Stanley, dovrebbero crescere dell’1,5% nel 2011 rispetto al +1,9% della stima precedente. Per il 2012 la crescita dovrebbe attestarsi al 2,4%. Il broker ha sottolineato che il motivo principale del declassamento è da ricercarsi nella crisi debitoria in Europa e negli Stati Uniti.
I mercati, inoltre, non erano rimasti soddisfatti dal vertice franco-tedesco di martedì, che ha chiuso la porta agli eurobond e all’incremento del Fondo salva Stati. Levata di scudi delle banche d’affari verso la proposta formulata da Merkel e Sarkozy di tassare le transazioni finanziarie, la cosiddetta “Tobin Tax”. Un’altra notizia negativa è arrivata nel primo pomeriggio dagli Stati Uniti, dove le autorità federali stanno intensificando il monitoraggio sulle filiali Usa delle banche europee al fine di verificarne la capacità di finanziamento.
Lo riporta il Wall Street Journal nella sua edizione europea citando fonti vicine alla vicenda. I controlli sarebbero eseguiti in particolare dalla Federal Reserve Bank di New York, cui compete la supervisione sulle operazioni in terra statunitense di quasi tutte le maggiori banche europee. Peggio delle attese le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, che sono aumentate a 408 mila, e il Philly Fed, crollato a -30,7 punti. E così anche Wall Street paga dazio: il Dow Jones cede il 3,44% a 11.018 punti, mentre il Nasdaq arretra del 4,03% a quota 2.093.