Lunedì nero per le Borse, mai così male dall’11 settembre 2001
E’ stata la peggiore giornata per le Borse europee dall’11 settembre 2001, il giorno dell’attacco alle Torri Gemelle di New York. Le vendite sono state generalizzate e pesantissime, ma hanno riguardato in particolare tutti i titoli finanziari del Vecchio continente. Alla chiusura gli indici hanno visto anche ribassi di 7 punti percentuali. E’ il caso del Dax tedesco che ha chiuso sui minimi di giornata in calo del 7,72% o del Cac40 francese che ha ceduto il 7,33%. Il Ftse100 di Londra ha lasciato sul terreno il 5,8%, lo Smi di Zurigo il 5,56% e l’Aex di Amsterdam il 6,54%. Anche Milano non è sfuggita al sell off. Il Mibtel ha perso il 4,85% a 25606 punti e l’S&P/Mib il 5,17% a 33903 punti. Le Borse non hanno potuto nemmeno sperare in un appiglio proveniente da Oltreoceano, con Wall Street chiusa per la festività del Martin Luther King Day. In precedenza avevano chiuso in forte calo anche le principali piazze asiatiche. Shanghai ha lasciato sul terreno il 5,14%, l’Hang Seng di Hong Kong il 5,5%, mentre l’indice Sensex indiano ha perso addirittura l’8,9%. Il Nikkei giapponese ha ceduto il 3,9%.
Sullo sfondo sono rimasti i timori per una recessione negli Stati Uniti, ma il vero innesco della deflagrazione odierna è venuta da un nuovo acuirsi della crisi finanziaria. I problemi per i titoli finanziari erano iniziati già nella notte in Asia dopo che il quotidiano South China Morning Post ha riportato indiscrezioni secondo cui Bank of China potrebbe annunciare svalutazioni significative dei suoi investimenti legati ai mutui subprime statunitensi. Lo stesso quotidiano è arrivato a ipotizzare conti in perdita per la banca per l’intero 2007. In agosto Bank of China aveva annunciato di detenere titoli originati da subprime per quasi 10 miliardi di dollari.
In Francia invece si è trascinato l’effetto delle parole di venerdì del governatore della Banca di Francia, Christian Noyer, che in un’intervista all’Herald Tribune ha detto che il sistema bancario francese è ancora invischiato nel processo di deprezzamento degli attivi. A pagare il prezzo più alto in Borsa è stata Société Générale, sulla quale si sono inoltre diffusi rumor che vorrebbero la banca esposta verso Ambac, uno dei maggiori assicuratori di bond statunitensi, il cui titolo in tre sedute ha perso settimana scorsa il 71%. Anche la franco belga Dexia ha annunciato di avere un’esposizione ad asset garantiti da Ambac per 5,816 miliardi di euro.
Le notizie negative però non si sono esaurite qui. Nel fine settimana è giunta la notizia di un meeting di emergenza per un aumento di capitale di 1 miliardo di euro a favore della banca tedesca WestLB. Martin Blessing, ceo di un’altra banca tedesca, Commerzbank, ha chiarito che le banche dovranno aspettarsi ulteriori svalutazioni connesse ai subprime sui conti degli ultimi tre mesi del 2007, parlando di un mercato ulteriormente peggiorato.