L’Opec ignora Trump e prepara taglio produzione, petrolio -25% dai massimi
L’Opec prepara il terreno per un taglio della produzione di petrolio quando si riunirà il mese prossimo, avvertendo che un eccesso di offerta potrebbe emergere nel 2019 in corrispondenza con il rallentamento dell’economia globale che dovrebbe indebolire la domanda.
La prospettiva di un taglio della produzione sta alimentando il sell-off sul petrolio con future sul WTI sceso fino a 57,01 dollari al barile, con un calo giornaliero di quasi il 5%. Dai massimi pluriennali toccati a inizio ottobre il WTI ha ceduto oltre il 25% entrando in mercato Orso. Stessa parabola per il Brent che viaggia in area 67$. Il crollo dei prezzi del petrolio è stato dettato dalla preoccupazione che la domanda globale si indebolisca a fronte di un’offerta elevata nonostante le sanzioni statunitensi sull’Iran che hanno iniziato a tagliare le esportazioni petrolifere del paese dell’OPEC.
Preoccupata dal calo dei prezzi del petrolio, scesi del 25% circa dai massimi toccati poco più di un mese fa, e dall’aumento delle forniture, l’OPEC parla nuovamente di ridurre la produzione non ascoltando i nuovi attacchi del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ieri ha esortato l’OPEC a non tagliare l’output.
Domanda rallenta complice Medio Oriente e Cina
Le nuove stime dell’Opec vedono la crescita della domanda mondiale quest’anno a 1,50 milioni di barili al giorno, una revisione al ribasso di 40.000 barili rispetto al mese precedente, per arrivare ad una domanda totale di 98,79 milioni di barili al giorno. Revisione al ribasso dovuta alla domanda inferiore al previsto dal Medio Oriente e, in misura minore, dalla Cina.