Londra al test della prima finanziaria del nuovo governo di coalizione: è già polemica
E in effetti basta passare velocemente in rassegna le misure che verranno introdotte per rendersi conto del motivo del malumore che accompagnerà questo nuovo piano di lacrime e sangue cui dovranno abbassarsi gli inglesi. Si parte da un congelamento dei salari dei sei milioni di dipendenti pubblici a una riforma del welfare a una tassa per le banche, che prevede anche il rafforzamento delle norme sulle tasse sui capital gains, per evitare che i dipendenti trasformino i loro salari, tassati dal 20 al 50 per cento, in introiti finanziari per limitarsi a versare al fisco il 18 per cento.
Il tutto sarà condito con agevolazioni fiscali per le nuove imprese e con una riforma delle pensioni del settore pubblico. Secondo i Labour questi tagli provocheranno una “crescita debole”. Il cancelliere dello scacchiere ombra, Alistair Darling, ha denunciato che i conservatori “stanno usando le circostanze attuali” come scusa per imporre tagli “definiti in modo ideologico”, tagli che avrebbero fatto comunque.
Pronta la risposta di Osborne che ha replicato di “non aver intenzione di accettare” gli attuali livelli di indebitamento, perché tradurranno in “tassi di interessi più elevati, attività imprenditoriali in fumo, aumento della disoccupazione e un declino del livello di vita”. Per gli addetti ai lavori la situazione inglese non è certo un caso isolato. Dopo la Gran Bretagna, potrebbe, infatti, toccare alla Spagna a dover rimetter mano alla sua “exit strategy” per far rientrare l’emergenza conti pubblici.
Il ministro spagnolo delle Finanze, Elena Salgado, nel corso di un’intervista rilasciata al quotidiano economico Expansion, non ha escluso che Madrid possa introdurre un nuovo aumento delle tasse. Obiettivo: raggiungere i target di riduzione del budegt programmato per il 2011. Dopo Roma e Parigi anche all’ombra di Plaza Mayor soffia forte il vento del cambiamento sulla riforma del welfare. Come anticipato sempre dalla Salgado anche in Spagna il governo vedrebbe con favore un innalzamento dell’età pensionabile. Anche in Italia è tempo di decisioni: questa settimana la commissione Bilancio del Senato avvierà l’esame dell’articolato della manovra 2011-12 alla quale sono stati presentati 2.550 emendamenti, dei quali, circa la metà, da parte della maggioranza.