Notizie Dati Bilancio Italia L’idrogeno affossa De Nora in Borsa, mercato deluso da prospettive 2027

L’idrogeno affossa De Nora in Borsa, mercato deluso da prospettive 2027

19 Marzo 2025 15:46

L’idrogeno, e i suoi incerti sviluppi, affossano il gruppo Industrie De Nora a Piazza Affari nel giorno dei conti di bilancio 2024 e dell’aggiornamento del piano di sviluppo. A deludere il mercato sono state in particolare le stime al 2027.

Titolo in tilt

La storica società che opera nell’elettrochimica e che ha tra i soci fondatori, e azionisti, la famiglia De Nora e Snam (21,5%) ha lasciato sul terreno oltre il 24% (alle ore 15). Il valore del titolo viaggia sui 7,5 euro, ben lontano dalla quotazione del luglio 2022 (13,5 euro), ma anche dai valori di inizio anno in area 15 euro.

Una fuga, con la corsa alle vendite, che è stata innescata da conti in bianco e nero, ma soprattutto dall’outlook poco chiaro dell’azienda sulle prospettive di sviluppo dell’idrogeno. La transizione energetica vive un momento di crisi e le politiche incerte che riguardano fonti alternative come l’idrogeno hanno tagliato le gambe agli investimenti e ai progetti di sviluppo su cui anche De Nora macina fatturato. D’altra parte, gli investitori sono sempre più ribassisti sui titoli rinnovabili e legati alla transizione, ai minimi da cinque anni, poiché la politica energetica dell’amministrazione Usa di Donald Trump sta raffreddando i mercati dell’energia a basse emissioni di carbonio.

Lo status quo 2024 e le fosche prospettive

Nel 2024 il gruppo elettrochimico ha chiuso l’esercizio con un utile netto adjusted in calo a due cifre a 88,8 milioni (-12,4%), ricavi stabili a 862,6 milioni (+0,7%) ed un ebitda adjusted a 157,4 milioni (-8,8%). L’utile netto, includendo oneri e proventi non ricorrenti, sarebbe pari a 83,3 milioni (-64% rispetto al dato 2023 che comprendeva un provento relativo alla quotazione della società collegata Thyssenkrupp Nucera). Invariata la posizione finanziaria netta a 67,1 milioni.

La società paga soprattutto la contenuta visibilità sulle prospettive di crescita degli esercizi 2026 e 2027. Il piano industriale aggiornato punta, nel 2025, su ricavi core (Electrode e Water Technologies) in crescita nella parte bassa a una cifra (low single-digit) e ricavi Energy Transition in crescita nella parte alta ad una cifra (high single-digit), ma per gli anni successivi le prospettive non sono chiare.

La frase che spaventa i mercati

“Per gli anni successivi di piano – ha spiegato l’ad – la resilienza dei nostri risultati economico finanziari sarà garantita dalle solide prospettive del nostro core business, Electrode e Water Technologies, che continuerà a crescere a singola cifra. Con riferimento al business Energy Transition, come già evidenziato in più occasioni, il rallentamento del mercato non permette di avere visibilità sui reali tempi di concretizzazione della pur ricca pipeline, che dipendono in gran parte dall’evoluzione della normativa a supporto del settore”. Un’ incertezza che ha spinto gli investitori a vendere le azioni del gruppo sull’onda di un sentiment negativo nei confronti del quadro normativo e di sviluppo delle energie alternative.

E a poco sono valse, nel periodo di piano, le stime su ricavi visti da stabili a in crescita low single-digit e l’ebitda adjusted margin annuo compreso nel range 15%-17% nel periodo 2026-2027. Nè, tantomeno, la conferma alla distribuzione di dividendi con un pay-out sino al 25%.