Libretto di risparmio addio: avrà ancora un anno di vita
Decollerà ufficialmente questo pomeriggio con la conferenza indetta a Palazzo Chigi la manovra dei sacrifici. Un pacchetto fortemente voluto dal Consiglio dei ministri, in cui sono state inserite misure per 24 miliardi di euro. Oggi il premier Silvio Berlusconi spiegherà tutti i dettagli. Ma intanto molti punti sono già svelati.
E ce n’è uno che riguarda da molto vicino anche il mondo del risparmio, che farà cambiare abitudini agli italiani: è stato deciso che avranno ancora un anno di vita i libretti di risparmio bancari e postali al portatore, poi saranno da dimenticare. Per sempre. Nella manovra varata ieri è stato previsto anche questo. Precisamente i piccoli risparmiatori dovranno estinguere entro giugno 2011 questo strumento di risparmio. Come? Chiudendoli o trasformandoli in libretti nominativi.
In realtà chi ha buona memoria potrà ricordare che questo non è un novità vera e propria: un misle intervento era, infatti, già stato ventilato anche sotto il governo Prodi nel 2007 quando si era concretizzata una prima stretta, che aveva portato a definire un tetto massimo al deposito. Allora era stato fissato come importo top da poter caricare sul libretto una cifra di 5mila euro. Un anno dopo le regole del gioco furono modificate: la soglia massima da versare fu innalzata a 12.500 euro.
Ma neanche questo “accorgimento” con il passare degli anni ha dato appeal a questa forma di investimento. E così ecco che per il libretto al portatore o postale adesso la strada sembra inevitabilmente tracciata: è destinato all’estinzione.