Leonardo si arrampica ai top a 2 anni, focus su mosse Germania (pronta a mandare in pensione i Tornado)
Lo scoppio del conflitto in Ucraina ha fatto tornare alla ribalta titoli legati alla difesa militare come Leonardo, che nelle ultime tre settimane ha messo a segno un rialzo del 36% mentre il Ftse Mib entrava in fase correttiva. Da inizio anno Leonardo risulta il best performer del Ftse Mib con oltre +45%.
Stamattina il titolo si è spinto fino a 9,60 euro, sui top da febbraio 2020. A tenere banco sono le indiscrezioni che vedono la Germania mandare in pensione gli aerei da combattimento “Tornado” sostituendoli con i più moderni F-35 costruiti dagli americani della Lockheed Martin. Berlino avrebbe infatti in programma di eliminare gradualmente tra il 2025 e il 2030 il Tornado, che al momento è l’unico jet tedesco in grado di trasportare bombe nucleari americane conservate in Germania. Questa decisione potrebbe favorire Leonardo, che per conto della Lockheed Martin, costruisce le ali degli F-35 e inoltre gestisce l’unico impianto di assemblaggio dell’aereo (“FACO”) in Europa dove vengono assemblati gli aerei venduti in Italia e nei Paesi Bassi. Inoltre, la scelta di andare sull’F-35 potrebbe minare il programma di 6 generazione franco-tedesco “FCAS”. Il Future Combat Air System è il progetto congiunto di Francia, Germania e Spagna nato con l’obiettivo di creare un velivolo stealth di sesta generazione europeo per sostituire i Rafale francesi, gli Eurofighter tedeschi e gli F-18 Hornet spagnoli. I primi test in volo sono attesi per il 2025 mentre l’entrata in servizio dei nuovi aerei è prevista intorno al 2040. Nel frattempo, la Royal Air Force britannica ha presentato nel 2018 il “Tempest” come velivolo di sesta generazione, progetto in cui Leonardo svolge un ruolo decisivo.
Il quadro grafico di Leonardo è positivo, infatti, dopo il test del supporto a 6 euro e della trendline costruita dai minimi di ottobre 2020 e confermata anche a ottobre 2021, Leonardo ha compiuto un veloce balzo in avanti che lo ha portato fino ai prezzi attuali a quota 9,12 euro. Dal 24 febbraio, giorno dell’invasione russa, Leonardo ha messo a segno una performance di oltre il 44% anche sulla scia della presentazione degli ottimi conti e delle notizie di un aumento della spesa militare da parte di molti Paesi.
Analizzando la situazione tecnica di medio periodo vediamo come dopo il brusco calo del marzo 2020 il titolo abbia provato ripetutamente a riportarsi sopra il tetto dei 7,33 euro senza mai esserci riuscito (fino a 2 settimane fa) formando una lunga fase di accumulazione che ha preso la forma di un triangolo di compressione. Dopo il breakout del 28 di febbraio di area 7,30 euro è seguito un movimento di correzione (pullback) e da lì ha trovato nuova forza violando anche la resistenza (ora supporto di breve) a 8,37 euro. In caso di prosecuzione della tendenza positiva le prossime resistenze tecniche si trovano prima a 9,33 euro e poi l’ambizioso target posto a 10 euro, livelli di febbraio 2020. Al contrario in caso di debolezza i supporti tecnici di breve sono a 8,37 e 8 euro, mentre solo un ritorno sotto il supporto a 7,33 euro potrebbe dare i primi segnali di inversione della tendenza. Anche l’analisi quantitativa evidenzia forti segnali di un rafforzamento della pressione al rialzo con una posizione dei prezzi sopra le medie mobili principali (50 e 200 periodi); la posizione long dei principali indicatori di direzione (Macd e Parabolic sar) e gli oscillatori (Rsi e Stocastico) che stazionano in forte ipercomprato.