Le minute della Fed danno nuova verve al dollaro
Biglietto verde protagonista assoluto anche oggi sui mercati valutari. Il ritrovato clima di fiducia sui mercati e le prospettive di crescita sostenuta dell’economia statunitense stanno dando nuova linfa al dollaro. La moneta statunitense si è riportata oggi nei pressi dei massimi a 9 mesi rispetto all’euro, mentre il cross dollaro/yen viaggia sui massimi a 2 settimane in area 91 yen, con la moneta nipponica che paga la diminuzione dell’avversione al rischio sui mercati. Intanto oggi la Banca centrale del Giappone (Boj), ha lasciato i tassi di interesse di riferimento invariati a quota 0,1%, come largamente atteso dal mercato.
Alle 10.10 il cross euro/dollaro viaggia a quota 1,3558 (-0,36%) dopo aver toccato un minimo di giornata a 1,3540 (venerdì nell’intraday erano stati toccati i minimi a 9 mesi a quota 1,3529 dollari).
Nel pomeriggio attesa un’altra infornata di dati economici. L’appuntamento clou è l’indice Philadelphia Fed. La lettura di febbraio è attesa in crescita a 17 punti rispetto ai 15,2 del mese precedente. Questo indicatore misura le condizioni del settore manifatturiero all’interno del distretto di Philadelphia, ossia il terzo più ampio di tutti Usa, e nasce da un indagine condotta dalla Fed di Philadelphia sulle condizioni generali di salute dell’economia. Il Philly Fed indica una fase di crescita quando è sopra lo zero ed una contrazione quando è sotto lo zero. In uscita anche il leading indicator di gennaio (consensus +0,5% m/m, precedente +1,1%). Il leading indicator, detto anche superindice, è un indicatore utile per comprendere lo scenario economico futuro ed in grado di anticipare le svolte del ciclo. In precedenza sono in agenda l’indice sui prezzi alla produzione a gennaio (stima +0,1% m/m) e il consueto dato settimana sulle richieste di sussidi di disoccupazione (attese a 435 mila unità nella settimana al 13/2 dalle 440 mila della precedente settimana).