Le matite Fila a un passo da Piazza Affari con la spac Space
Fila (Fabbrica Italiana Lapis e Affini), una delle maggiori realtà mondiali nel settore degli articoli da cancelleria, che ha conquistato sia i piccoli con i colori e le paste per modellare sia il mondo dell’ufficio e della scuola con strumenti per la scrittura e il disegno, si prepara a sbarcare in Borsa attraverso Space, la prima Spac italiana quotata sul mercato Siv di Borsa Italiana. Il termine Spac è l’acronimo di “Special Purpose Acquisition Company“, un veicolo di investimento quotato costituito specificatamente per raccogliere capitale per effettuare operazioni di fusione e/o acquisizione di aziende (operazioni definite business combination). Il prossimo step è l’esame dell’operazione da parte delle assemblee dei soci che si riuniranno il 20 febbraio, in unica convocazione ordinaria e straordinaria, per quanto riguarda Space e il 19 febbraio, per quanto riguarda Fila.
Ieri sera il consiglio di amministrazione della storica società di matite colorate, guidata da Massimo Candela, e quello di Space, promossa tra gli altri da Gianni Mion, Sergio Erede e Roberto Italia, hanno approvato l’operazione (business combination, appunto) di integrazione mediante la fusione di Fila in Space sulla base di una valutazione di 228 milioni di euro.
“La business combination con Fila è motivo di grande orgoglio e soddisfazione per Space“, ha commentato Gianni Mion, rimarcando come questo gruppo risponda a tutti i criteri che si sono posti un anno fa all’avvio dell’iniziativa, ovvero talento imprenditoriale, storia di successo dell’eccellenza del made-in-Italy nella sua accezione più ampia, radicata presenza internazionale, solidità finanziaria, concrete prospettive di sviluppo, management team di comprovata esperienza. “Tutte basi che ci hanno consentito di credere con fermezza in questo progetto, che vogliamo sostenere e promuovere in ogni sua parte”, ha concluso Mion.
“La business combination con Fila è motivo di grande orgoglio e soddisfazione per Space“, ha commentato Gianni Mion, rimarcando come questo gruppo risponda a tutti i criteri che si sono posti un anno fa all’avvio dell’iniziativa, ovvero talento imprenditoriale, storia di successo dell’eccellenza del made-in-Italy nella sua accezione più ampia, radicata presenza internazionale, solidità finanziaria, concrete prospettive di sviluppo, management team di comprovata esperienza. “Tutte basi che ci hanno consentito di credere con fermezza in questo progetto, che vogliamo sostenere e promuovere in ogni sua parte”, ha concluso Mion.
“I capitali conferiti a Fila tramite la business combination, stimati tra 50 e 65 milioni di euro, saranno destinati al supporto dei piani di sviluppo del business di Fila – spiegano le due società in una nota -, anche attraverso l’esercizio dell’opzione per l’acquisizione di un’ulteriore quota nel capitale della società partecipata indiana Writefine Products Private Limited“, raggiungendo così il 50% del capitale dell’azienda indiana. Tra i passaggi chiave dell’operazione Intesa Sanpaolo (storico partner finanziario di Fila) uscirà dal capitale, vendendo la sua attuale partecipazione pari al 13% nella società fondata a Firenze nel 1920, mentre VEI Capital cederà un 4% della sua partecipazione.
A seguito dell’operazione il gruppo che produce anche Pongo e Didò sarà quotata sulla Borsa Italiana, aprendo il proprio capitale agli investitori istituzionali che deterranno una quota compresa tra il 30,4% e il 34,5% del capitale sociale della società risultante dalla fusione.
Quanto ai vertici Massimo Candela, azionista di controllo di Fila, sarà l’amministratore delegato, mentre Gianni Mion assumerà la carica di presidente non esecutivo.
Quanto ai vertici Massimo Candela, azionista di controllo di Fila, sarà l’amministratore delegato, mentre Gianni Mion assumerà la carica di presidente non esecutivo.
Il nuovo azionariato di Fila (ipotizzando che nessun azionista Space eserciti i diritti di exit collegati all’operazione di business combination) vedrà la famiglia Candela scendere al 52,23% (circa il 65% dei diritti di voto), gli investitori Space al 34,46% (25,72% diritti di voto), VEI Capital, società di investimento del gruppo vicentino Palladio Finanziaria, al 10,38% (7,75% diritto di voto).