Le buone entrate fiscali permettono al Tesoro di cancellare asta Btp del 14 agosto
Nei primi 3 mesi dell’anno l’Italia ha visto balzare del 16% annuo la spesa per interessi passivi, passata da 16,15 a 18,74 miliardi di euro, a causa proprio dell’aumento del costo di rifinanziamento del debito. Sul fronte delle entrate fiscali settimana scorsa il governo ha annunciato che il gettito dell’Imu pervenuto dalla prima rata di giugno è stato in linea con le previsioni con complessivi 9,5 miliardi e la stima per fine anno è appena sotto ai 21 miliardi previsti (20,085 mld). E le entrate vanno bene recuperando il segno meno precedente: nei primi 5 mesi dell’anno si sono attestate a 149.540 milioni, in crescita del 2,5% (+3.695 milioni) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e con un recupero di 1,2 punti percentuale rispetto al mese di aprile.
Domani e venerdì in asta Bot annuali e Btp medio-lungo termine
Domani intanto riflettori puntati sulla prima asta di luglio. Il Tesoro offrirà Bot annuali con l’ammontare previsto dell’emissione che è di 7,5 miliardi di euro. L’assenza di specifiche esigenze di cassa ha indotto il Tesoro a non procedere all’offerta di BOT trimestrali. Il 16 luglio scadranno Bot per 10,4 miliardi (3 miliardi di trimestrali e 7,4 miliardi annuali). Lo scorso mese i Bot annuali erano stati assegnati a un rendimento poco inferiore al 4%.
Venerdì saranno invece emessi Buoni del Tesoro Poliennali 2015 tra un minimo di 2,5 e un massimo di 3,5 miliardi di euro. Verranno offerti anche Btp non più in corso di emissione con scadenze settembre 2019, marzo 2022 e agosto 2023. L’ammontare complessivo per queste tre emissioni è previsto tra un minimo di 1.000 milioni di euro a un massimo di 1.750 milioni di euro.