Notizie Notizie Italia Le Borse frenano, ma trader e analisti vedono spiragli di luce

Le Borse frenano, ma trader e analisti vedono spiragli di luce

5 Novembre 2008 09:05

“La coattiva, come si dice nel gergo di Borsa, è finita. Si può tornare a guardare alle Borse con maggiore ottimismo”. A dirlo un trader contattato da Finanza.com, sottolineando la percezione che il processo di vendita forzata di asset (la cosiddetta coattiva), sia terminato. E anche i valori assunti dalla maggior parte dei titoli fanno ritenere allo stesso operatore che buona parte della recessione sia già stata scontata: “Sappiamo che abbiamo davanti un anno molto difficile, ma cos’altro deve succedere di peggio rispetto a quello che è già avvenuto? Se guardiamo i listini di Borsa ci accorgiamo che molte banche mostrano addirittura un valore dell’avviamento negativo, oppure possiamo prendere un titolo sensibile all’andamento dei consumi negli Stati Uniti e ci accorgiamo che è al di sotto dei valori raggiunti dopo l’attentato alle Torri Gemelle”.


Le parole del trader arrivano in una giornata in cui le Borse europee stanno tirando il fiato dopo il rally di ieri e dopo che anche uno degli esperti “guida” del mercato ha lanciato il suo personale appello per il ritorno sull’azionario.


Il team europeo di Morgan Stanley guidato da Teun Draaisma ha infatti fatto sapere di aver registrato per la prima volta da quasi un anno e mezzo un “full house buy signal”, ossia tutti gli indicatori utilizzati (valutazioni, indice di capitolazione, rischio, fondamentali) segnalano che è il momento di comprare azioni, almeno sul mercato europeo. Non è un’indicazione di poco conto. Nel giugno 2007 su Finanza.com era stata segnalata la realizzazione di un “full house sell signal”, ossia un segnale di vendita opposto all’attuale. E si sa come andarono le cose già a partire dal mese successivo con lo scoppio della crisi dei mutui subprime.


In effetti l’indicatore in passato ha funzionato oltre il 90% delle volte. Dall’87 in avanti ha fallito infatti una sola volta, consegnando un’indicazione di acquisto nel novembre 2001, all’incirca un anno prima dai minimi del mercato ribassista 2000-2002. Quante probabilità ci sono che la bontà dell’indicatore venga travolta da una situazione che non ha precedenti dal lancio dell’indice? Ma a preoccupare non deve essere proprio il fatto che i listini si trovino oggi all’incirca agli stessi livelli del bottom del 2002 sebbene con una crisi bancaria planetaria non presente a inizio millennio? “E’ una buona osservazione – risponde ancora il trader – tuttavia un confronto di questo tipo non tiene conto della necessità di relativizzare i numeri in modo che tengano conto della crescita degli utili aziendali negli anni”. Insomma, sui mercati pare proprio tornata la voglia di rischio e soprattutto un po’ di fiducia.