Notizie Notizie Mondo Le Borse europee cercano di scrollarsi di dosso la paura: crisi debito sovrano in primo piano

Le Borse europee cercano di scrollarsi di dosso la paura: crisi debito sovrano in primo piano

9 Novembre 2010 09:41

Le Borse europee cercano di scrollarsi di dosso la paura. I principali mercati del Vecchio Continente sono in moderato rialzo dopo un’ora e mezzo di contrattazioni, portandosi sui massimi di oltre due anni grazie ai buoni risultati del mondo corporate e alle prospettive ottimistiche annunciate da diverse società. Intorno alle 10,30 l’indice Ftseurofirst 300 sale di circa mezzo punto percentuale sui livelli più alti da settembre 2008, mentre sulle singole piazze l’indice Ftse 100 britannico guadagna lo 0,57%, il Cac 40 francese lo 0,23% e il Dax tedesco lo 0,24%, il Ftse Mib lo 0,97%. Un rialzo che forse durerà un battito d’ali. 

Sullo sfondo restano i rinnovati timori per i problemi della crisi del debito emersi nella zona euro. Sono sempre i periferici a far tremare i polsi agli operatori di Borsa. Ieri Fitch ha tagliato il rating sul credito di quattro banche portoghesi a causa di crescenti rischi di raccolta e liquidità, oltre che di un deterioramento della performance domestica e della qualità degli asset.

E’ l’Irlanda comunque l’imputato numero uno che continua a portare scompiglio sul debito europeo. Basta dare un’occhiata al premio di rendimento pagato da Dublino per capire la situazione: questo è volato oltre 550 punti, trascinando a livelli record anche gli spread portoghesi, che hanno raggiunto 440 punti. Il Financial Times ha sottolineato come le misure di austerity di Lisbona, pur avendo un forte impatto negativo sulla crescita, non stiano riuscendo a togliere il Paese dalla linea di fuoco. Lo spread, cioè il differenziale di rendimento, fra i titoli di Stato irlandesi decennali e i bund tedeschi viaggia a 543 punti dopo aver segnato 557, un livello mai segnato prima. Sui mercati circolano dubbi sulla capacità di Dublino di tenere sotto controllo i conti pubblici date le condizioni delle banche nazionali. 

Sui mercati molti scommettono che la Banca centrale europea stia intervenendo per stabilizzare i bond irlandesi: la scorsa settimana la Bce ha dato una forte accelerata agli acquisti di obbligazioni governative dell’area euro portandole a 711 milioni dopo settimane all’asciutto. Mentre la Grecia viaggia con gli spread sotto i 900 punti dopo l’esito positivo delle elezioni amministrative per il Pasok al governo, la Spagna sale invece a 203. Premi in rialzo anche per l’Italia: i 165 centesimi di spread di ieri si confrontano con il massimo storico di 178 punti segnato a giugno sulla scia della crisi greca. Il Bel paese risente dei timori d’instabilità politica.


Gli analisti di Equita dicono che “alla luce dell’aumento della probabilità di elezioni anticipate,  potrebbe aumentare leggermente il rischio paese e quindi lo spread sul debito sovrano”. La situazione a Palazzo Chigi è in divenire, se non bollente in questi giorni sull’onda dell’ultimo scandalo mediatico che ha travolto il premier Silvio Berlusconi. Se la contrapposizione tra Berlusconi e il suo ex alleato chiave e presidente della Camera Gianfranco Fini dovesse diventare esplosiva, magari portando il paese a elezioni anticipate l’anno prossimo, anche l’Italia potrebbe essere travolta dai dubbi dei mercati.


Nel fine settimana Gianfranco Fini è tornato a ribadire che Berlusconi deve salire al Colle. E lo scenario del ribaltone non è affatto escluso dalla maggior parte degli analisti, convinti che  il teatrino delle storie politiche darà spettacolo a zonzo per l’Europa l’anno prossimo. E Roma potrebbe essere la prossima tappa del tour.