Le banche trascinano Piazza Affari, domani giorno cruciale per la Grecia
Il comparto bancario si risolleva dopo il tonfo di ieri e trascina al rialzo il listino milanese. A guidare il paniere principale Banco Popolare (+6,10% a 1,593 euro), Popolare di Milano (+4,50% a 0,505 euro) e Monte dei Paschi (+4,20% a 0,413 euro) che sono state più volte finite in asta di volatilità per eccesso di rialzo. Gli acquisti premiano anche Intesa SanPaolo (+2,40% a 1,46 euro) e Unicredit (+1,80% a 3,95 euro). Gli investitori attendono con ansia la giornata di domani, quando scade il termine per i creditori privati di aderire all’offerta per lo swap del debito greco. Attesa che ieri si è trasformata in vero e proprio nervosismo con le Borse europee che hanno bruciato ben 188 miliardi di capitalizzazione.
Il grosso della partita ruota attorno al coefficiente di adesione che lo scambio di titoli ellenici riuscirà ad ottenere al termine dell’operazione, che si chiuderà domani sera alle ore 21.00. Il coinvolgimento dei privati nel piano di ristrutturazione del debito greco, il cosiddetto PSI, dovrà essere almeno pari al 90% perché l’operazione si concretizzi, mentre l’adesione delle banche dovrà raggiungere almeno il 75 per cento. In caso di risposta positiva il governo di Atene si assicurerebbe una riduzione del debito complessivo di almeno 105 miliardi di euro, con un immediato beneficio sulle sue esigenze di cassa.
Nelle sale operative vi è la convinzione che le grandi istituzioni finanziarie aderiscano massicciamente all’offerta per lo swap. Alcuni colossi europei hanno già sciolto le riserve annunciando la loro partecipazione: Allianz, DZ Bank, Deutsche Bank, Societe Generale, Intesa Sanpaolo, Unicredit e Generali. I problemi si avrebbero qualora le percentuali indicate in precedenza non dovessero essere raggiunte. In questo caso potrebbe scattare le CAC, ossia le clausole collettive retroattive che obbligherebbero tutti i possessori di bond greci, anche chi non ha aderito all’offerta, a partecipare allo scambio.
Bene anche le altre piazze finanziarie del Vecchio Continente: a Francoforte il Dax guadagna lo 0,25%, a Parigi il Cac 40 avanza dello 0,70%, a Londra il Ftse 100 mostra un progresso dello 0,25%. In controtendenza la Borsa di Madrid, dove l’indice Ibex 35 lascia sul parterre lo 0,70%. A pesare sulle quotazioni dell’indice iberico la revisione al rialzo da parte del governo di Madrid della stima sul deficit/Pil per il 2012, portato al 5,8% dal precedente 4,4%.