La Grecia spaventa ancora le Borse Ue, Piazza Affari perde oltre il 2%
Giornata decisamente negativa per le piazze finanziarie del Vecchio Continente con lo spettro del default di Atene che non ha ancora abbandonato gli investitori. Giovedì 8 marzo è il termine ultimo per i creditori privati per comunicare la propria adesione al processo di swap dei titoli di Stato greci. Le autorità elleniche hanno escluso un prolungamento dei termini, aggiungendo che non esiteranno ad utilizzare la norma che obbliga anche i creditori non disponibili ad accettare le perdite. La Grecia, nonostante il via libera del secondo pacchetto di aiuti da 130 miliardi di euro, continua ad essere nel mirino delle agenzie di rating.
Ieri è infatti arrivata la nuova scure di Moody’s. L’agenzia statunitense ha emesso un downgrade sui titoli di Stato greci portando il giudizio a C dal precedente Ca a causa delle ingenti perdite a cui andranno incontro i possessori dei bond governativi. Moody’s non ha espresso alcun outlook futuro sul rating stesso, confermando come il default del Paese sia una possibilità tutt’altro che remota.
“Gli operatori – spiega Vincenzo Longo, Market Strategist di IG Markets Italy – preferiscono monetizzare i recenti guadagni degli ultimi due mesi in attesa di vedere come finisca lo swap sul debito greco. Il punto cruciale per evitare il default disordinato è il tasso di partecipazione del settore privato che dovrebbe essere almeno pari al 75%”.
In attesa di conoscere il tasso di partecipazione le vendite si abbattono sulle Borse europee: a Francoforte il Dax cede il 2,55%, a Parigi il Cac 40 arretra del 2,60%, a Londra il Ftse 100 perde l’1,60%, a Madrid l’Ibex 35 lascia sul parterre il 2,50%. Ribassi sostenuti anche per gli indici di Piazza Affari: il Ftse Mib cede il 2,45% a 16.380 punti, mentre il Ftse All Share arretra del 2,30% a quota 17.360. Senza spunti macro significativi Wall Street si accoda all’Europa: il Dow Jones mostra una flessione dell’1,15%, mentre il Nasdaq 100 arretra dell’1,20%.