Lavoro: in un anno +242 mila occupati sotto spinta tempo indeterminato
Inizio d’anno senza sprint per il mercato del lavoro con l’occupazione complessiva cresciuta solo lievemente rispetto al trimestre precedente complice la diminuzione dell’entità degli incentivi alle imprese per le assunzioni a tempo indeterminato. Si confermano delle notevoli differenze tra le diverse tipologie occupazionali con consistente aumento dei dipendenti a tempo indeterminato e un calo dei dipendenti a termine. Il report Istat sul mercato del lavoro evidenzia anche marcate differenze per classe di età, con un aumento dell’occupazione per i 50-64enni a fronte di lievi diminuzioni per i 15-34enni e per i 35-49enni.
Considerando gli ultimi 12 mesi c’è una crescita complessiva di 242 mila occupati su base annua alla fine del primo trimestre 2016, con un contributo decisivo dell’occupazione dipendente a tempo indeterminato (+341 mila), a fronte della sostanziale stabilità di quella a termine e del calo degli indipendenti, concentrato tra i collaboratori e gli autonomi senza dipendenti. L’incremento è maggiore per il lavoro a tempo parziale, sottolinea l’Istat, soprattutto quello di tipo volontario, ma prosegue anche la risalita del tempo pieno. Inoltre, su base annua l’occupazione aumenta in particolare per gli uomini, nelle regioni settentrionali, per gli over 50, per i laureati e per gli stranieri.
In generale tra gli occupati aumentano le transizioni verso il lavoro a tempo indeterminato, in particolare per i dipendenti a termine e soprattutto per i collaboratori. Inoltre, cresce il flusso dalla disoccupazione verso l’occupazione, unicamente verso la componente a tempo indeterminato. Tuttavia, l’incremento dei passaggi da disoccupazione a occupazione aumenta soltanto per gli uomini e i giovani 15-34enni, ed è maggiore tra i residenti nel Centro-nord e tra i laureati.
In calo gli inattivi
Aumenta la partecipazione al mercato del lavoro. Risultano infatti in calo, sia congiunturale sia tendenziale, gli inattivi (sia in termini assoluti sia di incidenza), mentre il tasso di disoccupazione è invariato rispetto al trimestre precedente e diminuisce di quasi 1 punto percentuale rispetto ai primi tre mesi del 2015, con un calo tendenziale di 127 mila disoccupati di lunga durata.
Aumenta la partecipazione al mercato del lavoro. Risultano infatti in calo, sia congiunturale sia tendenziale, gli inattivi (sia in termini assoluti sia di incidenza), mentre il tasso di disoccupazione è invariato rispetto al trimestre precedente e diminuisce di quasi 1 punto percentuale rispetto ai primi tre mesi del 2015, con un calo tendenziale di 127 mila disoccupati di lunga durata.