L’Amazon dell’Africa strega Wall Street, l’impennata non si ferma dopo il +1.000% in un anno. I segreti di Jumia Technologies
Tra le azioni più calde del settore tech nell’ultimo anno troviamo quelle di Jumia Technologies, azienda tedesca di e-commerce che si rivolge ai consumatori dei paesi africani. Ribattezzato non a casa l’Amazon dell’Africa, secondo i dati di ricerca analizzati e pubblicati da Sijoitusrahastot, il suo prezzo delle azioni è cresciuto di oltre il 1.000% nell’ultimo anno.
A inizio 2020 aveva un prezzo di 2,15 dollari e un valore di mercato di poche centinaia di milioni, mentre adesso il prezzo delle azioni di Jumia è schizzato fino a 64 dollari e la capitalizzazione di mercato ha superato i 5 miliardi di dollari. Da inizio 2021 il balzo è già di oltre l’85%. Un’esplosione di crescita legata alla pandemia, ma anche alle prospettive di un continente quale quello africano che va verso una veloce modernizzazione.
Jumia: cos’è e cosa fa
Jumia, la cui sede è a Lagos, in Nigeria, si è quotata in borsa nell’aprile 2019 credendo fermamente che la penetrazione di internet e l’espansione economica guideranno la crescita a lungo termine dell’Africa. Nel continente africano, il tasso medio di utilizzo di Internet è stato del 39,3% nel 2020. Comparativamente, il tasso medio di utilizzo globale di Internet è del 59%. Secondo la società di ricerca Ovum, la penetrazione di internet mobile balzerà al 73% entro il 2023. Questo per Jumia è il fattore chiave sfruttare al massimo il potenziale aumento della penetrazione dell’e-commerce nel continente.
Jumia Pay, il suo servizio di pagamento digitale, potrebbe aiutare la piattaforma ad accelerare la transizione verso un sito per bisogni di base. La piattaforma fintech offre un portafoglio digitale, un servizio importante in un continente in cui i due terzi della popolazione adulta non sono bancari. Altre piattaforme di e-commerce nei mercati emergenti come MercadoLibre in America Latina sono riuscite con un simile approccio su due fronti. Secondo eMarketer, le vendite sul mercato online di MercadoLibre sono aumentate del 46,5% nel 2020, raggiungendo i 20,51 miliardi di dollari.
Tuttavia, a causa della pandemia, alcuni dei mercati chiave di Jumia, tra cui il Sudafrica e la Nigeria, sono entrati in una profonda recessione nel 2020. Secondo uno studio di Fitch Ratings, l’economia del Sudafrica è stata stimata in contrazione del 7,3%, mentre quella della Nigeria è prevista in calo del 3%. I due mercati rappresentano cumulativamente più del 40% (799 miliardi di dollari) della produzione economica di Jumia in tutti i mercati. Anche se altri mercati come l’Egitto, il Kenya e il Ghana hanno avuto una crescita modesta durante l’anno, questo tuttavia non compenserà il declino dei mercati chiave.
Ricavi ancora risicati, ma un immenso bacino d’utenza potenziale
L’impatto della crisi economica si è visto sulla performance della piattaforma di eCommerce durante l’anno. Il suo volume lordo di merce, che si era contratto del 3% nell’anno fiscale 2019, è sceso dell’11% nel primo trimestre del 2020. Nel secondo il calo ha accelerato al 13% e ha raggiunto il 28% nel terzo trimestre del 2020. Nei primi nove mesi del 2020, Jumia ha avuto un calo delle entrate del 12% su base annua a 98 milioni di euro (119 milioni di dollari).
Sul lato positivo, il numero di clienti annuali attivi è salito del 23% a 6,7 milioni, mentre il numero totale di ordini è aumentato del 9% raggiungendo 19,8 milioni. Su Jumia Pay, il numero di transazioni è aumentato del 34% a/a, aumentando il volume totale dei pagamenti del 74% a 137 milioni di euro (167 milioni di dollari).
Jumia Technologies vanta più di 110.000 venditori attivi e ha servito almeno 1,2 miliardi di clienti.