Notizie Notizie Italia La mossa di Citigroup sul Bitcoin. L’Ethereum stia attento a quei tre: Cardano, Solana e Terra

La mossa di Citigroup sul Bitcoin. L’Ethereum stia attento a quei tre: Cardano, Solana e Terra

25 Agosto 2021 13:04

Mentre il Bitcoin perde quota $50.000, il mondo delle criptovalute sembra farsi sempre più affollato di occasioni più o meno ghiotte, rivali in particolare dell’Ethereum. Si tratta del Cardano, di Solana e di Terra, che viaggiano attorno a livelli record assoluti. Ne parla in un’analisi Eliézer Ndinga, Research team di 21Shares.

Cardano: tra i competitor dell'Ethereum insieme a Solana e TerraIl titolo dell’analisi è chiaro: “La ripresa del mercato delle criptovalute favorisce i competitor di Ethereum”.

Intanto, nelle ultime ore, arrivano altre conferme dell’interesse che persiste verso il mondo dei cripto asset.

Stando a quanto riportato da Reuters, Citigroup starebbe considerando l’opzione di offrire ad alcuni suoi clienti istituzionali l’opportunità di fare trading sui futures del Bitcoin.

I prezzi del Bitcoin hanno superato quota $50.000 nella sessione di lunedì, attestandosi ai massimi dalla metà di maggio.

Una spinta è arrivata da PayPal che, a meno di un anno dalla decisione di consentire a tutti i titolari di account PayPal idonei negli Stati Uniti di acquistare Bitcoin, Ethereum, Bitcoin Cash e Litecoin, ha fatto lo stesso con i suoi clienti del Regno Unito.

Di fatto, a partire da questa settimana, il colosso americano dei servizi di pagamento ha iniziato a dare anche ai suoi clienti UK la possibilità di acquistare, vendere e detenere Bitcoin e altre criptovalute. Si tratta della prima espansione globale del servizio sulle criptovalute di PayPal al di fuori degli Stati Uniti.

Dopo aver oscillato per settimane all’interno di un range compreso tra $30.000 e $40.000, a seguito del record di sempre testato vicino i 65.000 dollari, alla metà di aprile, il Bitcoin ha riconquistato così quota $50.000, fattore che ha fatto drizzare subito le antenne ad alcuni analisti, che hanno sfornato nuovi outlook.  Occhio anche al fattore El Salvador, che sta facendo la storia della criptovaluta numero uno al mondo.

El Salvador sarà il primo paese al mondo ad accettare a livello nazionale il Bitcoin come metodo di pagamento. Il 7 settembre prossimo si profila come una data storica per la popolazione salvadoregna: il governo infatti ha indicato il mese prossimo come data ufficiale di entrata in vigore del Bitcoin come moneta legale. Il dollaro, comunque, rimarrà la valuta ufficiale per stipendi e pensioni, ma prodotti e servizi potranno essere espressi in entrambe le valute.

Il Bitcoin non ha beneficiato tuttavia della notizia, e oggi ha bucato anche la soglia di $48.000: ribassi anche per l’Ethereum.

Ma, per l’appunto, vale la pena non dimenticare le altre gemme cripto, come emerge dall’analisi di 21Shares.

D’altronde, il Cardano ha continuato a far parlare di sè con i suoi rialzi, in attesa dell’aggiornamento Alonzo della rete, che incorporerà smart contract più avanzati e applicazioni di finanza decentralizzata, o DeFi, alla blockchain. Si tratta di un passaggio finale di un processo in più fasi e risulta importante per eguagliare la più grande rete ethereum nell’incorporare smart contract.

Ethereum, occhio ai competitor Cardano, Solana e Luna. Rally in 30 giorni fino a +300%

Veniamo all’analisi che porta la firma di Eliézer Ndinga, Research team di 21Shares:

“Il mercato delle criptovalute sta continuando a registrare la sua ripresa di mercato “a K”, iniziata a seguito del crash di maggio – ha messo in evidenz Ndinga – Bitcoin ed Ethereum sono ancora scambiati al di sotto del 24% rispetto al loro massimo, mentre altre criptovalute, il cui mercato è nella top 15 per capitalizzazione, tra cui figurano principalmente Cardano (ADA), Solana (SOL) e Terra (LUNA), stanno facendo registrare i loro massimi storici. Infatti, nel momento in cui si scrive, negli ultimi 30 giorni il prezzo di Cardano si è impennato del 134,3%, mentre Solana e Luna hanno reso rispettivamente il 171,2% e il 293,4%.

“Le tre criptovalute appena citate – Cardano, Solana e Terra – hanno un importante elemento in comune: sono tutti competitor di Ethereum – ha continuato Ndinga – Le loro blockchain sono definite Layer 1, dato che le loro funzionalità sono principalmente due: regolamentare le attività finanziarie che hanno luogo sulla blockchain e lanciare applicazioni di finanza decentralizzata. Cardano è in realtà un’eccezione, in quanto non offre agli sviluppatori una funzionalità per le applicazioni, sebbene questa caratteristica sia inserita nel prossimo aggiornamento della roadmap, prevista per il 12 settembre. Le blockchain funzionano sostanzialmente come FedWire, ma anche come Apple App Store o Google Play. La prima funzione può essere vista, a grandi linee, come il sistema di regolamento in real time per il controllo delle riserve delle banche centrali, usato dalla Federal Reserve; mentre la seconda è una piattaforma di distribuzione che consente agli sviluppatori di lanciare le loro applicazioni e agli utenti di scaricarle”

“Queste criptovalute – si legge nell’analisi – stanno tentando di erodere quote di mercato da Ethereum attraverso le due funzioni principali prima descritte e nelle quali Ethereum è in vantaggio sui competitor in termini di dimensioni, come mostra il grafico sottostante”.

Detto questo, “noi di 21Shares riteniamo che la crescita di Layer 1 diversi da Ethereum sia causata e sostenuta principalmente da investitori retail, dato che gli unici prodotti institutional-grade aventi questi asset sottostanti sono disponibili solo nella nostra gamma”.

La sola eccezione – ha precisato l’analista – è Luna, per la quale non esistono tali prodotti al momento. Inoltre, mettendo assieme gli ETP su Solana e Cardano si otterrebbe solamente il 5% delle nostre masse gestite (AuM), attualmente pari a 1,79 miliardi di dollari, sebbene questo possa cambiare in caso di inflows istituzionali e corporate. Coinbase, per esempio, ha annunciato di voler investire 500 milioni di dollari in svariate criptovalute, rendendo questa public company (COIN), un indice per questi asset sottostanti.  21Shares continuerà a monitorare ciò che il futuro riserva; in particolare, abbiamo notato che tra i 15 maggiori asset digitali ci sono dei ritardatari, come Polkadot e Cosmos, entrambi sono protocolli di interoperabilità che non hanno destato una forte curiosità tra gli investitori. Tuttavia, il nostro team di ricerca sostiene che le cose cambieranno se i competitor di Ethereum continueranno a crescere, rendendo l’interoperabilità tra blockchain una caratteristica sempre più essenziale, soprattutto quando Polkadot e le sue ‘paracatene’ saranno completamente operative”.