Notizie Valute e materie prime La commodity della settimana: rame corre, radar su domanda-offerta ma anche Cina, tassi Fed e AI

La commodity della settimana: rame corre, radar su domanda-offerta ma anche Cina, tassi Fed e AI

17 Maggio 2024 14:28

Tra le commodity il rame emerge tra i protagonisti della settimana. Il prezzo del metallo rosso si è portato sui massimi da aprile 2022, in un contesto che continua a vedere una forte domanda e i persistenti timori legati all’offerta. Tra i fattori da monitorare in chiave rame, come suggeriscono gli esperti, anche la ripresa della Cina, gli sviluppi sul fronte dei tassi della Fed e l’intelligenza artificiale. Sotto la lente anche il punto tecnico sul grafico.

Una settimana in ascesa: questioni domanda-offerta, Cina, Ai e Fed

Quotazioni del rame in accelerazione nel corso dell’ultima settimana, con il future sul LME di Londra che si è spinto sopra la soglia dei 10mila dollari. “Le preoccupazioni relativa all’offerta mineraria globale e la maggiore domanda da parte del settore dell’energia verde hanno fatto lievitare i prezzi“, sottolineano gli esperti di ING in un report dedicato al rame.

Performance pubblicate nel report di ING dello scorso 8 maggio

 

ING si sofferma poi su alcune questioni come la Cina e la Fed.  Sul capitolo Cina, gli esperti della banca olandese rimarcano come il mercato immobiliare cinese rimanga un freno. “Sebbene l’attività manifatturiera cinese abbia resistito, soprattutto grazie alla domanda estera e all’attenzione del governo sullo sviluppo di tecnologie avanzate, la prolungata crisi del mercato immobiliare cinese non sembra ancora avere toccato il fondo. – sottolineano – Il basso livello di nuove costruzioni continuerà a pesare in prospettiva sulla domanda di rame, dato il ritardo tra le nuove costruzioni e l’utilizzo dei metalli“.

Come detto c’è un’altra questione, al di là del tema Cina, che ING invita a tenere in considerazione: ovvero le mosse Fed che “potrebbero rappresentare un ostacolo”. “Anche la politica monetaria statunitense sarà importante per guidare i prezzi del rame – avvertono -. Tassi elevati e un dollaro più forte hanno rappresentato un freno per i metalli industriali negli ultimi due anni. Se le aspettative di taglio dei tassi della Fed statunitense dovessero continuare deluse, ciò dovrebbe fornire un ulteriore ostacolo ai prezzi del rame”. In estrema sintesi: “Se i tassi statunitensi rimanessero più alti per un periodo più lungo, ciò porterebbe a un dollaro USA più forte e sentiment degli investitori più debole, che a sua volta si tradurrebbe in un calo dei prezzi del rame“.

La rapida crescita del rame deve essere analizzata valutando le sue proprietà intrinseche. La forza mostrata dall’asset in questo periodo può, infatti, essere giustificata appunto attraverso l’ampia applicazione industriale; si tratta infatti di un elemento nell’elettrificazione dell’economia e della transizione energetica grazie alla preziosa qualità di conduzione. Nonostante la forte espansione del mercato dei veicoli elettrici, la destinazione d’uso del rame è oggi principalmente la produzione di connettori elettrici, barre di distribuzione e cavi di alimentazione, fondamentali nel mondo informatico e nell’intelligenza artificiale. A tal riguardo, secondo le previsioni pubblicate da Bank of America (BofA) la produzione di rame sarà incentrata sull’applicazione nei centri per la gestione dei dati informatici:

“Con la domanda da parte dei veicoli elettrici ancora in crescita, sebbene a un ritmo più lento, l’attenzione si è spostata verso il fabbisogno di rame per l’espansione dei centri dati”.

Coerentemente con l’analisi di BofA, il boom dell’intelligenza artificiale rappresenta il principale motore della crescente domanda di rame, essenziale per la costruzione di nuovi centri dati. Questi sono a loro volta necessari per soddisfare l’aumento della domanda energetica che, secondo le stime dell’Agenzia Internazionale dell’Energia,  supererà i 1000 TWh entro il 2026.

Anche secondo Roberta Caselli, commodities investment strategist di Global X, tra i driver che sosterranno il prezzo del metallo rosso c’è  l’intelligenza artificiale. “A sostenere ulteriormente la crescita strutturale della domanda di rame potrebbe essere la domanda proveniente dai data center per l’intelligenza artificiale – afferma -. Poiché i computer basati su AI utilizzano più elettricità per metro quadrato, i data center dovranno aggiornare i propri sistemi di alimentazione e raffreddamento. In generale, la conduttività elettrica del rame, il suo utilizzo nei cavi e il basso costo lo rendono una materia prima fondamentale per l’espansione di tutte le infrastrutture elettriche”.

Short squeeze sul rame

Altro elemento che ha contribuito in modo significativo alla recente impennata del prezzo del rame è lo short squeeze che ha portato alla repentina chiusura di numerose posizioni short sul futures Comex con scadenza a luglio. Questo fenomeno si verifica principalmente quando operatori con posizioni corte in perdita sono costretti ad uscire dal mercato a causa di una pressione da margini in aumento o dalla minaccia di dover consegnare materiale fisico – o pagare ingenti commissioni di rollover – alla scadenza del contratto. Anche dal Commitment of Traders Report si conferma questa fattispecie, il quale presenta sostanzialmente posizioni opposte tra operatori di mercato e produttori manifatturieri evidenziando un’elevata attività speculativa sull’asset in questo periodo.

Il punto tecnico sul grafico

Dal punto di vista grafico, è possibile ricondurre la forza del rame ad alcuni segnali operativi che da alcuni mesi indicavano la presenza di potenziali spinte decise al rialzo. Di particolare rilevanza è sicuramente la rottura della resistenza dinamica di breve periodo nell’area $ 8170 – 8200 che, dopo un paio di tentativi tra dicembre 2023 e gennaio 2024, ha confermato l’inversione al rialzo dopo un periodo di trend negativo. Inoltre, nell’intervallo temporale che va da maggio 2022 al momento di rottura della resistenza, si segnala anche una divergenza tra il grafico dell’RSI standard a 14 periodi e quello dei prezzi, il quale da un punto di vista operativo indica un indebolimento della corrente in vendita preannunciando una potenziale inversione. Il rally partito da marzo ha goduto poi di particolare energia alla rottura della resistenza statica a $ 9363,50 e di quella a $ 9728,50, le quali potrebbero portare all’attacco dei massimi storici a $ 10701,00, senza tuttavia aver ricevuto una conferma a chiusura sopra a quel livello.

 

 

Cosa aspettarsi quindi? Al momento attuale è difficile immaginare che il fallimento della rottura della resistenza sui massimi storici possa essere letto come un potenziale doppio massimo, tra i principali pattern di inversione ribassista. Osservando i volumi che hanno sostenuto l’accelerazione dei prezzi, risultano crescenti in corrispondenza delle fasi di rottura confermando la significatività del movimento. Vista la forza del trend in atto è piuttosto ipotizzabile una fase di lateralità o di leggera correzione con consolidamento in area $ 10057,5 – 10250,75 prima di tentare un nuovo assalto all’higher high.

In sintesi, il rame continua a brillare nel panorama delle commodities, sostenuto da fattori strutturali legati alla green economy e all’intelligenza artificiale, e da dinamiche di mercato che ne amplificano la volatilità e le opportunità di investimento. Per sfruttarne appieno le potenzialità si suggerisce di prestare particolare attenzione ai livelli di supporto e resistenza chiave di seguito elencati:

  • Resistenza $ 10372,50
  • Primo supporto $ 10250,75
  • Secondo supporto $ 10057,5
  • Terzo supporto $ 9728,5