La commodity della settimana: occhi puntati sulle importazioni dell’argento
In una settimana caratterizzata da volatilità per i mercati finanziari, nel mondo delle commodity si mette in evidenza l’argento, registrando un’impennata nei prezzi. Vediamo quali sono i driver principali che hanno alimentato e sostenendo questa corsa verso l’alto e quali sono le implicazioni a lungo termine.
Una settimana al rialzo
L’argento, spesso messo in secondo piano rispetto all’oro, ha registrato decisi rialzi nell’ultima settimana. Con un balzo, che dall’apertura di lunedì registra un massimo del +8,3%, il prezzo dell’argento ha raggiunto i 28,7 dollari per oncia. Questa escalation non è solo il risultato di dinamiche speculative, ma si radica nella sua correlazione con l’oro e in una crescente domanda industriale.
Il rialzo ha trovato un catalizzatore nelle recenti statistiche di importazione dall’India, il più grande consumatore mondiale del metallo, che hanno visto un incremento delle importazioni a 2.932 tonnellate nei primi due mesi del 2024, rispetto alle 3.625 tonnellate dell’intero periodo del 2023. Nello specifico, le importazioni hanno subito un aumento del 260% rispetto ai valori di gennaio. Questi dati evidenziano una ripresa della domanda in un contesto di crescente ottimismo economico globale, in particolare nelle economie emergenti.
Cosa ci dicono i fondamentali
L’argento, oltre ad essere un rifugio sicuro in tempi di incertezza finanziaria, ha una domanda industriale che rappresenta circa il 55% del suo consumo totale. Le sue proprietà uniche lo rendono indispensabile in numerosi settori chiave come l’energia rinnovabile, l’elettronica e l’automotive, specialmente nei veicoli elettrici e nei pannelli solari.
Tuttavia, nonostante l’ottimismo per la crescente domanda industriale, i grandi player del mercato, noti come “large traders” nel report del Commitments of Traders (COT), mostrano un atteggiamento di cautela. Il COT, pubblicato settimanalmente dalla Commodity Futures Trading Commission (CFTC), fornisce una panoramica dettagliata delle posizioni negoziate nei mercati dei futures (anche se in ritardo di una settimana), categorizzando gli operatori in commercianti “commerciali” e “non commerciali” (o speculativi). I “large traders” rientrano in quest’ultima categoria e sono generalmente grandi investitori istituzionali o fondi speculativi.
Recentemente, il COT ha rivelato che i large traders si trovano sui livelli minimi di posizionamento dal 2021, indicando una riduzione delle posizioni in argento piuttosto che un accumulo. Questo può suggerire una certa prudenza o una mancanza di convinzione nella continuazione del rally dell’argento, nonostante i segnali positivi provenienti dal fronte della domanda industriale. La contrazione delle posizioni da parte di questi influenti attori di mercato potrebbe indicare un intenzione di attendere prezzi migliori per posizionarsi al rialzo su un mercato così volatile.
Nel grafico vediamo il prezzo settimanale dell’argento abbinato ai valori netti di posizionamento (long – short) risultati dal COT per i large traders.
Le indicazioni del grafico
Dal punto di vista dell’analisi tecnica, sul grafico giornaliero, il silver mostra una condizione interessante. Al momento ci troviamo sui massimi registrati proprio il mese scorso nella zona dei 28,8-29 dollari, che rappresentano anche il picco degli ultimi 4 anni ed il livello più alto sin dal lontano 2013. È il livello psicologico dei 30 dollari l’oncia a fare da barriera prima di tornare ai livelli di inizio del decennio scorso. Il superamento, con una chiusura superiore a questi livelli, può essere un ottimo segnale di grande forza al rialzo, e porterebbe anche i grandi player a dover definire la loro visione sullo strumento.
Dall’altra parte, guardando sotto al prezzo attuale, la zona interessante che vediamo si trova sui 26 dollari, dove non solo è presente una zona di rotazione del prezzo che ha funto da tetto durante gli ultimi anni ed ha recentemente sostenuto il prezzo al rialzo, ma si trova anche il VWAP Ancorato (linea di tendenza sotto i prezzi), il quale mostra la media dei prezzi ponderata ai volumi di scambio, ai minimi dell’anno in corso. Nel caso in cui il prezzo decidesse di rifiutare i livelli attuali, troveremmo proprio qui un target ed una eventuale opportunità per un altro tentativo al rialzo.
Nel grafico sottostante possiamo anche usare l’oscillatore CCI (Commodity Channel Index) per analizzare i cicli dello strumento finanziario e le condizioni di ipercomprato e ipervenduto. Attualmente, la linea dell’indicatore mostra una decisa ma contenuta salita che fa intendere quanto dal punto di vista tecnico il silver possa ancora spingere al rialzo per ricercare i nuovi massimi.