Notizie Notizie Italia Piazza Affari e il pericoloso parallelismo con il 2015, già a maggio ben 3 scogli da superare

Piazza Affari e il pericoloso parallelismo con il 2015, già a maggio ben 3 scogli da superare

6 Maggio 2019 10:30

Sale la tensione sui mercati, complici le parole di Trump sul fronte guerra dei dazi, e Piazza Affari allaccia le cinture per un mese che si preannuncia da brividi. Al di là del vecchio adagio “Sell in May and go away”, in effetti questo mese potrebbe fare da apripista a un periodo più difficoltoso sui mercati dopo l’euforia dei primi 4 mesi dell’anno.

Rischio sboom dopo euforia primi 4 mesi?

Piazza Affari si è distinta in positivo nel primo scorcio di 2019 risultando il migliore tra i listini europei e tra i migliori a livello globale. Non mancano però i precedenti di partenze d’anno sprint per il nostro listino per poi perdere slancio nel corso dell’anno.

L’andamento di Piazza Affari in questi mesi appare particolarmente simile a quello di inizio 2015. Anche in quel caso ci fu un inizio a spron battuto con l’indice che si apprezzò del 17,5% circa nei primi 4 mesi. L’anno però si concluse con un più ridotto +12,66% a causa delle vendite copiose soprattutto ad agosto e dicembre. Niente crolli veri e propri visto che l’anno si concluse comunque con guadagni a doppia cifra, ma ben lontano dai massimi dei primi mesi.

 

“Nel secondo e terzo quadrimestre del 2019 ci attendiamo un ‘Flight to quality‘ con gli investitori che andranno a premiare solo le storie di maggiore qualità”, argomenta Pietro Di Lorenzo, analista e fondatore di SOS Trader. “Detto ciò è veramente difficile fare previsioni di medio lungo termine in quanto è ormai evidente che l’andamento dei mercati è condizionato fortemente dalle politiche monetarie delle banche centrali (il 6 giugno si riunisce la Bce e poi il 19 la Fed). Inoltre, diversi eventi nelle prossime settimane sono in grado di condizionare l’evoluzione dei prezzi a cominciare dall’esito delle elezioni europee”.

Nuovi esami per il Ftse Mib, si parte con l’earning season delle banche

Da ricordare che prima delle elezioni europee del 26 maggio, Piazza Affari dovrà fronteggiare due altri test probanti. Si parte già questa settimana con i conti trimestrali delle maggiori banche italiane, con Intesa Sanpaolo che toglierà i veli dai conti domani 7 maggio, l’altra big Unicredit invece presenterà i risultati (pubblicazione risultati e conference call) il 9 maggio.

 

A cavallo tra questa settimana e la prossima ci saranno le aste statali di metà mese (venerdì 10 l’asta Bot e martedì 14 l’asta di CTZ e BTPei), mentre sarà interessante capire la tenuta di Piazza Affari in attesa e successivamente al Dividend Day del 20 maggio quando staccheranno il dividendo ben 19 società del Ftse Mib, pari al 60% dei dividendi complessivi e con impatto stimato superiore al 2% della market cap complessiva del listino.

C’è farà l’UE?

Non va infine dimenticato che a giugno ci sarà anche il parere della Commissione Ue sull’Italia. Domani l’UE diffonderà le nuove stime di primavera, ma la vera data chiave per l’Italia sarà il 5 giugno quando l’Ue redigerà le raccomandazioni sui singoli paesi e non è escluso che arrivi la proposta di apertura di una procedura di infrazione, anche se la soluzione più probabile è un rinvio al prossimo autunno in coincidenza con la predisposizione della legge di bilancio 2020 chiamata a disinnescare le clausole di salvaguardia che prevedono aumenti IVA per 23 mld dal 2020.

A detta di molti investitori il vero rischio all’orizzonte per l’Italia, e quindi per Piazza Affari, è l’eventualità di un ritorno di tensioni sui BTP durante la sessione di bilancio autunnale nel caso in cui il budget 2020 non dovesse rassicurare pienamente gli investitori.