Kerviel: ex trader condannato a 5 anni, causò a SocGen buco da 5 miliardi di euro
Un bugiardo speculatore o il Robin Hood in salsa francese. E’ questo il dubbio che ha diviso negli ultimi due anni l’opinione pubblica d’Oltralpe nel giudicare Jerome Kerviel, l’ex trader di Societe Generale che agli inizi del 2008 causò alla banca una perdita monstre di quasi 5 miliardi di euro attraverso operazioni speculative non autorizzate dai vertici dell’istituto. Questa mattina i giudici parigini hanno emesso la sentenza di primo grado: colpevole. Kerviel è stato condannato a cinque anni di carcere, di cui almeno tre da scontare senza condizionale, e a pagare una multa di 375 mila euro.
L’ex trader, nato in Bretagna nel 1977, è stato ritenuto colpevole di abuso di informazioni privilegiate, contraffazione, falso e abuso informatico. Secondo i giudici, Kerviel era pienamente a conoscenza dei rischi che correva durante le sue operazioni e i suoi superiori non diedero mai il loro assenso a spingere la speculazione su livelli eccessivi.
Tutto il contrario di quello dichiarato da Kerviel, che ha sempre affermato che nell’ufficio Delta One i traders operavano nell’interesse di Societe Generale, alla luce del sole con l’unico obiettivo di far incrementare i profitti del colosso francese. Ed è questo il dubbio che si è subito instaurato nell’opinione pubblica: come ha fatto un signor nessuno a provocare il quasi collasso di una delle maggiori istituzioni finanziarie francesi?
Nel gennaio del 2008, i vertici di Societe Generale avevano scoperto che Kerviel era riuscito ad accumulare posizioni sui futures degli indici di Borsa per circa 50-60 miliardi di euro. La banca liquidò le posizioni, in coincidenza con uno dei peggiori periodi vissuto dai mercati finanziari. Risultato: una perdita monstre da 4,9 miliardi di euro che fece conoscere al mondo intero l’allora sconosciuto Jerome Kerviel.