L’Irlanda continua a far paura: Moody’s entra di nuovo in manovra su Dublino
Di male in peggio. Tornano a soffiare forti le raffiche di vento sulle scogliere irlandesi. O forse non se ne sono mai andate. Gli analisti di Moody’s hanno rimosso sull’Irlanda all’indomani dello scenario tracciato dalla Banca centrale irlandese, che ieri ha rivisto al ribasso le proprie stime di crescita della vecchia Tigre Celtica, avvertendo che ulteriori tagli alla spesa sono obbligatori per risanare i conti pubblici.
Gli esperti dell’agenzia di valutazione internazionale analizzeranno ulteriormente la situazione di Dublino ed emetteranno un nuovo verdetto entro i prossimi tre mesi. Probabilmente se arriverà una nuova bocciatura, la revisione del rating sarà solo di notch. Moody’s in particolare ha messo sotto osservazione con implicazioni negative il rating dell’Irlanda per le crescenti incertezze sulla congiuntura economica del Paese, sul recupero della domanda interna dopo i più recenti dati e sul deficit di bilancio dopo il nuovo piano di ricapitalizzazione delle banche.
Il salvataggio delle banche irlandesi può, infatti, costare al governo tra i 40 ed i 50 miliardi di euro, facendo schizzare il deficit del Paese al 32% del Pil. Solo Anglo-Irish Bank avrà bisogno di un prestito compreso tra i 29 ed i 34 miliardi di euro, mentre Allied Irish necessiterà di ulteriori tre miliardi di euro entro fine anno, che si andranno ad aggiungere ai 7,4 miliardi già stimati come necessari.
Una situazione che potrebbe diventare insostenibile per le finanze pubbliche. E in effetti quest’anno il Pil irlandese vedrà un rialzo striminzito, appena dello 0,2% contro un +0,8% stimato in precedenza dalla stessa Banca e rispetto ad un +1% previsto dal governo, mentre l’anno prossimo la crescita sarà del 2,4% piuttosto che del 2,8%. Magra consolazione poi, per Dublino, che il deficit di bilancio si sia ridotto a 13,4 miliardi di euro nei primi nove mesi dell’anno da 20,2 miliardi dello stesso periodo del 2009, come comunicato dal ministero delle Finanze, visto che non sono stati presi in considerazione i costi sostenuti per ricapitalizzare le banche nazionali.
Insomma ce n’è abbastanza per fare di nuovo alzare l’allerta su Dublino. L’agenzia, che al debito sovrano irlandese assegna Aa2, ha confermato la valutazione di prime-1 su quello di breve durata, ma il suo fiato sul collo sull’Irlanda fa tremare i polsi agli operatori di mercato. Basta dare un’occhiata al mercato obbligazione per assaggiare un po’ di nervosimo: stamattina il decennale del bund tedesco è schizzato.