Kairos prudente su mercati, ma vede opportunità da ritorno a Piazza Affari del ‘primario’. Plenitude (Eni) e l’idrogeno di De Nora (con Snam), le Ipo 2022 più attese
Mentre i mercati restano ostaggio delle variabili macroeconomiche che cominciano a farsi strada anche nei conti delle società, qualche opportunità potrebbe arrivare dal ritorno a Piazza Affari, dopo qualche mese di congelamento, del mercato primario. È questa la tendenza messa in evidenza nella rubrica mensile “Italian Times” da Massimo Trabattoni, head of italian equity di Kairos. Secondo l’esperto, sul mercato secondario è ancora tempo di grande cautela, mentre si potrebbero aprire nuovi scenari positivi dal ritorno a Piazza Affari.
4 matricole in rampa di lancio, tra cui Plenitude di Eni
Entro la fine del primo semestre del 2022 sono attese le Ipo di 4 società di una certa rilevanza ovvero: Plenitude che è lo spin-off parziale della parte rinnovabili e distribuzione del gruppo Eni; De Nora, uno dei leader tecnologici europei nel mondo dell’idrogeno sia lato idrolisi sia lato celle a combustibile; Chiorino, società con footprint globale attiva nella produzione di nastri di trasporto e cinghie di trasmissione; Selle Royal, gruppo che racchiude al suo interno i brand più importanti in tutto il mondo per quanto il settore delle selle da bici di alta gamma.
“Tutte e quattro queste società operano in mercati in crescita strutturale e hanno un vantaggio competitivo di natura tecnologica che rende i loro utili sostenibili nel tempo. Infine, dovrebbero arrivare sul mercato anche a valutazioni ragionevoli, essendoci appena stato un rilevante repricing generale dei multipli al ribasso“, spiega Trabattoni rimarcando come i mercati rimangano prigionieri delle variabili macroeconomiche negative che cominciano a farsi strada anche nei conti delle società. “Gli analisti si sono già portati avanti tagliando le stime di ricavi e marginalità per i prossimi trimestri, ma rimane il dubbio se abbiano tagliato abbastanza – aggiunge l’esperto di Kairos -. In questo contesto quindi avere l’opportunità di accedere al mercato primario può essere una buona strategia per aumentare i ritorni”.
I mercati (secondario) continuano a soffrire, ecco come spiegare l’overperformance del Ftse Mib
L’andamento degli indici globali resta negativo anche nel secondo trimestre, con l’indice Ftse Mib che ha perso da inizio anno circa il -12%, facendo leggermente meglio di altri indici internazionali. Una overperformance relativa che Massimo Trabattoni spiega (almeno parzialmente) con la composizione del Ftse Mib, essendo l’indice principale di Milano più esposto a settori che hanno performato meno negativamente di altri, come le banche, o positivamente come i petroliferi e le utilities. Infatti, solo questi tre settori rappresentano più del 60% dell’indice. Al contrario i settori che hanno fatto peggio da inizio anno, ovvero tecnologia e retail, hanno un peso molto basso nel Ftse Mib.
Il tutto mentre si sta chiudendo la nuova tornata di conti dell’earning season relativa al primo trimestre del 2022. Se sul fronte ricavi sono arrivate indicazioni positivi, per la maggior parte delle società la crescita è stata a doppia cifra e superiore alle attese degli analisti, il discorso cambia se si guarda alla profittabilità. “L’aumento dei costi principalmente legato a logistica, energia e materie prime sta erodendo i margini delle società che, nonostante continui aumenti di prezzo, non riescono a stare al passo con la pressione inflattiva – sottolinea l’esperto di Kairos -. La tenuta dei margini è diventata quindi la preoccupazione principale degli investitori soprattutto perché molti ceo hanno dato messaggi poco rassicuranti per i trimestri che verranno riguardo ai vari temi che stanno guidando l’inflazione”.