Notizie Notizie Italia Juncker: no guerra con Italia. Ma per Varoufakis Ue crea crisi per costringere governo a resa

Juncker: no guerra con Italia. Ma per Varoufakis Ue crea crisi per costringere governo a resa

25 Novembre 2018 11:33

Per Yanis Varoufakis, ex ministro greco delle finanze, così come accadde in Grecia, “l’Ue ora sta creando una crisi finanziaria per costringere un governo ad arrendersi”.  Vaoufakis parla in un’intervista rilasciata a Il Sole 24 Ore, nelle stesse ore in cui il premier Giuseppe Conte incontra in una cena il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, a Palazzo Berlaymont. Alla cena sono presenti il ministro dell’economia Giovanni Tria, il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis e il Commissario agli Affari finanziari Pierre Moscovici.

Yanis Varoufakis, che ha lanciato il movimento politico transnazionale Diem25 per un’alleanza europeo progressista, con il quale si candida per le elezioni europee del 2019, non ha alcun dubbio anche sul fatto che “gli spread stanno aumentando perchè l’Ue e la Bce li stanno spingendo nel loro scontro con il governo di Roma”. E il fatto che il governo M5S-Lega, con questa manovra, voglia smontare pezzo per pezzo la riforma Fornero sulle pensioni non c’entra proprio niente con la paura dei mercati.

Gli spread, secondo il politico, “sarebbero aumentati indipendentemente dalla politica del governo sulle riforme pensionistiche”. E’ insomma “importante non confondere ciò che sta accadendo nei mercati obbligazionari, il famigerato spread, con i problemi del sistema pensionistico”.

Per l’economista e politico greco, “l’Italia non può prosperare all’interno dell’attuale architettura dell’Eurozona”, e “questo è vero”.

Detto questo, “l’uscita dall’euro causerebbe costi ingenti ai più vulnerabili degli italiani. Naturalmente, Diem25 ritiene che dovremmo prepararci all’uscita dall’euro perchè è fondamentale essere pronti anche per gli sviluppi che non vogliamo che accadano”.

In ogni caso, parlando di rischio Grecia per l’Italia, Yanis Varoufakis ritiene che se l’elemento in comune è una Ue che sta creando una crisi finanziaria ad hoc per far sotterrare l’ascia di guerra ai governi, “la principale differenza è che la minaccia di gettare l’Italia fuori dalla zona euro è molto meno credibile di quanto non fosse nel caso della Grecia”.

Intanto ieri, dopo l’incontro con Conte, il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ha così commentato alla stampa italiana:

“Abbiamo avuto un incontro vivace e interessante ieri sera con il presidente Conte; abbiamo convenuto di restare in contatto permanente per ridurre le divergenze che possono esistere fra la Commissione e l’Italia. Ho chiarito che noi non siamo in guerra con l’Italia“, mentre Conte, abbracciando Juncker, ha anche detto: “Non litighiamo, we are friends”.

Toni diversi da Di Maio, che non ha mancato di rilasciare dichiarazioni al vetriolo contro l’Ue, in un’intervista a El Pais riportata da askanews:

La posizione della Ue sulla manovra italiana “dipende dalla natura politica di questo governo. Dal fatto di trovarci in un momento storico dove alcune forze politiche non sopravviveranno alle elezioni europee: i cittadini daranno un segnale di cambiamento a tutto l’establishment europeo a maggio”.

Ancora Di Maio:

“Il giorno dopo la formazione del governo abbiamo già cominciato a ricevere gli attacchi dei Commissari dell’Ue. Non è facile pensare che possa essere una questione di merito e non di pregiudizio”.

Tra l’altro, stando alle indiscrezioni del Sole, tra le proposte di Conte a Juncker ci sarebbe quella di penalizzare quota 100 e reddito di cittadinanza.