Apple e la sfida di non cambiare iPhone, 3 rimedi all’obsolescenza programmata
Il Black Friday 2018 è andato in archivio e come ogni anno i negozi sono stati assaliti da clienti per approfittare delle svendite che inaugurano la stagione natalizia. Non mancano certo i detrattori alla grande svendita del Black Friday che dagli Usa ormai è divenuto un fenomeno di natura globale e secondo molti va a simboleggiare l’iperconsumo, la sovrapproduzione e l’inquinamento. In opposizione al Black Friday lo scorso anno è nato il movimento “Green Friday” che invita a resistere alle sirene del “consumismo sfrenato” e concentrarsi sulla riparazione o sul riciclaggio.
CAMBIARE E’ SEMPRE MENO UN AFFARE
Proprio nelle settimane che hanno portato al Black Friday sui mercati è scattato l’allarme vendite per i nuovi modelli di iPhone della Apple (iPhone XR, Xs, Xs Max). Le ultime indicazioni in vista della stagione natalizia non sono delle migliori con i rumor circa i tagli degli ordini ai fornitori da parte del colosso di Cupertino. In generale già nel terzo trimestre dell’anno si è evidenziato un rischio “recessione” del mercato globale degli smartphone (-8% a 360 milioni di unità vendute). Tra i fattori dietro al calo delle vendite c’è la mancanza di grosse novità in termini di hardware e design, che spingono i consumatori a mantenere più a lungo i vecchi modelli. In aggiunta ci sono i prezzi monstre raggiunti dai modelli top di gamma e la prospettiva che tra qualche mese con l’arrivo del 5G non si possa approfittare della nuova tecnologia con i modelli attuali.
In poche parole l’innovazione ha subito un rallentamento considerevole e i modelli di vecchia generazione non sono molto meno efficienti di quelli nuovi. Allungare la via del proprio smartphone si scontra con gli interessi delle multinazionali come Apple e non solo che “pilotano” il passaggio a un nuovo modello non garantendo più assistenza dopo cinque anni o non facendo più aggiornamenti per i modelli più vecchi.
OBSOLESCENZA PROGRAMMATA, COME RESISTERE CON UN IPHONE 4
L’Antitrust il mese scorso ha punito Samsung e Apple per la cosiddetta obsolescenza programmata, ossia una strategia volta a definire il ciclo vitale di un prodotto in modo da limitarne la durata a un periodo prefissato. Oggi ne parla Emmanuela Bertucci, legale consulente Aduc, ospite abituale a Di Martedì, che orgogliosamente rivendica il possesso di un Iphone 4 16 gb, acquistato nel lontano dicembre 2010. “Da tempo favoleggio con orgoglio sulla lunga durata del mio smartphone – argomenta l’avvocato – che potrebbe essere motivo di vanto per Apple, a maggior ragione dopo la tempesta della questione mondiale dell’obsolescenza programmata, le multe dell’Antitrust, le class action d’oltralpe. Ma Apple non la pensa come me”. Emmanuela Bertucci è andata in un negozio Apple per chiedere la sostituzione della batteria e la risposta è stata: “Apple non fornisce assistenza dopo cinque anni”. La soluzione è stata rivolgersi a un negozio di riparazioni telefoniche e sostituire la batteria al costo di 20 euro.
Dal sito Apple emerge che i possessori di prodotti iPhone, iPad, iPod o Mac possono richiedere assistenza e parti di ricambio a Apple o agli Apple Service Provider per i cinque anni successivi all’interruzione della produzione del prodotto, oppure per un periodo più lungo laddove previsto dalla legge. Apple non offre più assistenza per determinati prodotti tecnologicamente obsoleti e vintage. […] Si definiscono vintage i prodotti di cui è stata interrotta la produzione più di cinque ma meno di sette anni fa. Apple non offre più assistenza per l’hardware dei prodotti vintage […] Si definiscono obsoleti i prodotti di cui è stata interrotta la produzione più di sette anni fa […].
TRE RIMEDI PER ALLUNGARE LA VITA DEGLI SMARTPHONE
Come estendere l’esistenza degli smartphone per alcuni trimestri in più se non anni? Alcuni suggerimenti per allungare la vita degli smartphone e resistere alla tentazione di cambiarli sono dei semplici passaggi che le generazioni passate erano consone mettere in atto per apparecchiature elettroniche percepite meno complicate rispetto agli smartphone.
In primo luogo se lo smartphone si rompe, verificare se ha meno di due anni; in tal caso la garanzia deve essere applicata anche se i fornitori di solito non fanno nulla per renderlo facile.
In secondo luogo c’è l’opzione della riparazione a casa se la rottura è dovuta a shock, annegamento o qualsiasi altro problema di cui si è responsabili. La soluzione meno costosa sarà riparare da soli lo smartphone con magari l’ausilio di educational su Internet per sostituire batteria, schermo e così via. In alternativa andare in un negozio specializzato per riparazioni dei cellulari.
IL RICICLO
Infine per chi decide comunque di acquistare un nuovo smartphone, spesso il vecchio devise viene tenuto inutilizzato in casa o addirittura buttato. Le alternative sono tante, dalla rivendita online alla cessione a un parente. E’ possibile anche consegnarlo a uno specialista di riciclaggio, che lo aggiusterà e lo rivenderà.