Notizie Notizie Mondo JpMorgan: con WaMu sale sulla vetta delle banche Usa

JpMorgan: con WaMu sale sulla vetta delle banche Usa

26 Settembre 2008 12:53

Jamie Dimon, presidente e amministratore delegato di JpMorgan Chase, lo ha ripetuto in occasione dell’acquisizione, questa notte, di Washington Mutual: “Accrescere la nostra presenza sul territorio non solo rafforza le nostre posizioni sulla clientela al dettaglio ma permette di estendere i benefici anche ad altri settori, come le attività di banca commerciale, quelle di banca d’affari, il comparto delle carte di credito e le gestioni patrimoniali”.


Se ci sia o meno un pizzico di veleno in questa affermazione, nei confronti delle grandi banche d’affari prive del “supporto territoriale” offerto dalla raccolta dei depositi della clientela è difficile da dire, quel che è certo è che Dimon può oggi guardare tutti dall’alto in basso. Anche la rivale Citigroup. Dopo l’acquisizione di Bear Stearns lo scorso marzo JpMorgan Chase, con l’operazione Washington Mutual, diventerà la più grande banca degli Stati Uniti con oltre 900 miliardi di dollari di depositi, 5.400 filiali in 23 Stati e una capacità di raggiungere il 42% della popolazione Usa. Semprechè Citigroup non proceda lei stessa a qualche acquisizione nell’ampio mercato delle istituzioni finanziarie statunitensi in crisi.


Il balzo comunque non è male a fronte di una spesa di circa 1,9 miliardi di dollari pagati alla Federal deposits insurance commission (Fdic) che aveva accolto le attività di una Washington Mutual non più in grado di fare fronte ai suoi impegni. Tra i maggiori erogatori di mutui negli Usa, le perdite sui depositi di quest’ultima istituzione erano esplose a oltre 16 miliardi di dollari da metà settembre.


Poco importa a questo punto che tra i costi dell’operazione vadano anche ricompresi circa 30 miliardi di dollari di svalutazioni del portafoglio prestiti acquisito con Washington Mutual. Anche perché, volendo usare un termine spesso utilizzato negli ultimi mesi, JpMorgan si è presa la “polpa” di Washington Mutual, gli asset ma non le passività, i depositi e i prestiti sani ma non quelli incagliati che sono invece rimasti a carico della holding Washington Mutual Inc. In altri termini Jamie Dimon ha messo le mani su 2.200 filiali, 43.000 dipendenti e asset complessivi superiori a 300 miliardi di dollari. E’ probabile che il mercato gli perdonerà la richiesta di un aumento di capitale da 8 miliardi di dollari per mantenere stabili i ratio finanziari della banca, vista l’abilità con cui il numero uno di JpMorgan si è affrancato dal legame con i mutui subprime giusto un attimo prima che la bomba esplodesse.


Certo anche JpMorgan è stata toccata dalle difficoltà portate dal credit crunch, tanto da spingere gli analisti del Credit Suisse a ipotizzare una perdita di 25 centesimi per azione nel terzo trimestre, ma il peso delle svalutazioni e delle perdite registrate finora è decisamente inferiore a quello della concorrenza, 5 miliardi di dollari in perdite da Cdo e leveraged loans, circa la metà rispetto a Bank of America. I risultati si riflettono nell’andamento del titolo e nella valutazione dei credit default swap (il costo di assicurarsi contro un rischio default della società). L’azione JpMorgan a Wall Street è riuscita a tornare sui livelli di inizio 2008 mentre la perdita dal maggio 2007 è di poco superiore al 15%. Inoltre la banca guidata da Jamie Dimon non figura ai primi dieci posti tra le istituzioni finanziarie per quotazione dei Cds a cinque anni.