Il ceo di JP Morgan da Davos: rischio bolla è solo nel debito sovrano, non comprerei mai bond a tassi negativi
L’unica bolla nel mercato finanziario è nel debito sovrano. A dirlo Jamie Dimon, il numero uno del colosso bancario made in Usa JP Morgan Chase parlando alla Cnbc a margine del World Economic Forum di Davos.
Qualche zona ombrosa nel mercato? “Solo nel debito sovrano”, ha sottolineato Dimon. La scorsa settimana, il governo degli Stati Uniti ha alzato il velo sul deficit federale, sulla buona strada per superare i 1.000 miliardi di dollari nell’anno fiscale 2020.
Il governo americano ha registrato un deficit di 357 miliardi di dollari nel trimestre fiscale che si è concluso a dicembre vicino al muro dei 1.000 miliardi di dollari per l’intero anno. Si tratta della prima volta dal 2012. Alla luce di ciò, secondo Dimon i tassi di interesse storicamente bassi in tutto il mondo hanno mantenuto i mercati non solo tranquilli in mezzo a livelli di debito in aumento, ma che i tassi di interesse negativi, come si è visto in Europa, sono un’ulteriore prova che gli investitori potrebbero sopravvalutare il debito pubblico. “In questo momento la gente pensa che le banche centrali di tutto il mondo possano fare quello che vogliono. Non possono”, ha continuato Dimon. “Sono intelligenti, guardano tutti i fatti cercando di capire cosa fare”. Ma l’inflazione sarebbe la grande sorpresa negativa”.
Inflazione su e tassi in aumento: ecco il possibile circolo vizioso per il debito
Se l’inflazione aumentasse inaspettatamente difatti potrebbe costringere le banche centrali ad aumentare i tassi di interesse contribuendo così a raffreddare l’economia. Ma ciò renderebbe anche il debito pubblico molto più costoso. “Penso che sia molto difficile per le banche centrali compensare per sempre la cattiva politica di altri paesi. E questo le mette in trappola”, ha detto il numero uno di JP Morgan che guido la maggiore banca Usa dal 2005, navigando attraverso la crisi finanziaria.
Nello scenario negativo di inflazione in ascesa, le banche centrali probabilmente andrebbero ad alzare i tassi di interesse per mantenere una crescita dei prezzi costante. Un simile aggiustamento del tasso di riferimento aumenterebbe probabilmente i prezzi delle obbligazioni poiché l’indebitamento diventerebbe più costoso. I rendimenti potrebbero scendere anche al di sotto dello zero. “Un simile evento turberebbe ulteriormente i già caotici mercati del debito pubblico”, afferma Dimon.”Non comprerei mai un’obbligazione a tasso negativo. A meno che nonne fossi costretto“, ha aggiunto il numero uno di JP Morgan. “Nella storia, ogni volta che si vede una cosa del genere, non necessariamente finisce bene”.