Italia ultima in Europa per crescita, anche Renzi prepara taglio stime Pil
La debolezza della congiuntura e il susseguirsi di revisioni al ribasso delle stime sull’Italia, in ultimo ieri il Fondo Monetario Internazionale, confermano come ormai sia impervio il raggiungimento del target di crescita dello 0,8% del Pil nel 2014. Lo stesso premier italiano, Matteo Renzi, ieri sera ha confermato che sarà “molto difficile” raggiungere tale obiettivo. Nel corso dell’intervista concessa a La7, il leader del Pd ha rimarcato che la priorità del governo è il lavoro e segnali positivi sull’economia si avranno probabilmente solo nel 2015.
Renzi: che Pil salga dello 0,4 o dell’1,5% cambia poco
“Che la crescita sia 0,4, 0,8 o 1,5% non cambia niente per la vita quotidiana delle persone”, ha rimarcato ieri Renzi preannunciando che entro il 21 settembre saranno pagati tutti i debiti della pubblica amministrazione. L’intento dell’esecutivo è di andare in porto con il Job Act entro Natale, se così non sarà “avranno avuto ragione i pessimisti”, ha aggiunto Renzi.
“Che la crescita sia 0,4, 0,8 o 1,5% non cambia niente per la vita quotidiana delle persone”, ha rimarcato ieri Renzi preannunciando che entro il 21 settembre saranno pagati tutti i debiti della pubblica amministrazione. L’intento dell’esecutivo è di andare in porto con il Job Act entro Natale, se così non sarà “avranno avuto ragione i pessimisti”, ha aggiunto Renzi.
Italia decisamente peggio rispetto a resto eurozona
Ieri il Fondo monetario internazionale ha tagliato le stime di crescita per l’Italia. L’istituto di Washington, nell’aggiornamento del suo World Economic Outlook, prevede per quest’anno un Pil italiano in crescita dello 0,3% rispetto al +0,6% indicato in aprile. Confermata la crescita all’1,1% nel 2015.
Ieri il Fondo monetario internazionale ha tagliato le stime di crescita per l’Italia. L’istituto di Washington, nell’aggiornamento del suo World Economic Outlook, prevede per quest’anno un Pil italiano in crescita dello 0,3% rispetto al +0,6% indicato in aprile. Confermata la crescita all’1,1% nel 2015.
Crescita dell’Italia che quest’anno si preannuncia quindi decisamente inferiore rispetto a quella degli altri Paesi dell’eurozona per i quali è previsto un +1,1% medio del Pil 2014 (+1,9% la Germania, +1,2% la Spagna, +0,7% la Francia).
Il taglio delle stime da parte del Fmi segue quello di settimana scorsa di Bankitalia ha tagliato le previsioni di crescita per quest’anno allo 0,2% (da 0,7%), mentre Confindustria vede un Pil 2014 piatto.