Italia: terziario spinge l’occupazione nel secondo trimestre, inattivi in diminuzione
Indicazioni positive dal mercato del lavoro italiano. Nonostante la battuta d’arresto registrata dall’economia del Bel Paese, il Pil del secondo trimestre non ha fatto registrare variazioni rispetto al trimestre precedente (+0,8% annuo), le ore complessivamente lavorate hanno segnato un +0,5% sul trimestre precedente e un +2,1% su base annua. È quanto riporta uno studio dell’Istat.
Segno più anche per l’occupazione complessiva, salita dello 0,8% (189 mila) rispetto ai primi tre mesi dell’anno. A livello territoriale, l’aumento è maggiore nel Mezzogiorno (+1,4%) in confronto al Centro (+0,8%) e al Nord (+0,6%).
“L’aumento delle posizioni lavorative è sintesi della stabilità dell’industria in senso stretto e dell’incremento dei servizi”, riporta il comunicato diffuso dall’Istituto nazionale di statistica. Dal confronto annuo emerge una crescita complessiva di 439 mila occupati su base annua; “un aspetto rilevante dell’espansione occupazionale è dato dalla significativa crescita degli occupati giovani di 15-34 anni (+223 mila su basa annua) che si affianca al perdurante incremento degli over 50”.
Prosegue a ritmi più sostenuti il calo, sia congiunturale sia tendenziale, degli inattivi (in termini assoluti e di incidenza), soprattutto per la componente degli scoraggiati. La maggiore partecipazione dei giovani al mercato del lavoro è testimoniata anche dalla diminuzione tendenziale (-252 mila) della componente delle persone Not in Education, Employment or Training (Neet).
Il tasso di disoccupazione, dopo la stabilità congiunturale dei due trimestri precedenti, diminuisce in lieve misura (-0,1 punti) rispetto al trimestre precedente portandosi all’11,5% (-0,6% nel confronto annuo, pari a un calo tendenziale di 109 mila disoccupati).