Italia: la proposta di Mediobanca per ridurre il debito sfruttando la carta Cdp
Il Fiscal Compact deciso in sede Ue costringerà l’Italia a intraprendere in percorso virtuoso di riduzione del debito a tappe forzate. Il ritmo di riduzione del debito è di circa 3 punti percentuali l’anno nei prossimi 20 anni. “Dopo i risultati impressionanti raggiunti nei suoi primi 100 giorni – rimarca Mediobanca in un report sulle possibili misure volte a ridurre il debito pubblico italiano – il governo Monti ora dovrà mettere la riduzione del debito in cima alla propria agenda. La proposta dell’istituto di piazzetta Cuccia, è di ridurre il debito attraverso una più efficiente sfruttamento della Cassa Depositi e Prestiti (Cdp).
Mediobanca stima in circa 90 mld di euro le entrate potenziali dalla cessione di asset immobiliari e altri 50 mld dalla cessione di alcune partecipazioni (Eni, Enel, Finmeccanica, Fintecna e Sace le più importanti). E la Cdp, controllata al 70% dal tesoro e al 30% dalle fondazioni bancarie, sarebbe il depositario ideale di tali beni divenendo così fornitore di liquidità per aiutare l’Italia a monetizzare il suo patrimonio.
Nel dettaglio lo Stato, oltre a cedere fino a 50 miliardi di euro di pacchetti azionari di società pubbliche come Sace e Fintecna alla Cdp (mossa che sarebbe allo studio della Cdp come anticipato dal Corriere della Sera nelle scorse settimane), potrebbe ricavare altri 50 mld dalla cessione di parte delle riserve auree (che in totale ammontano a oltre 130 mld). Il passaggio successivo suggerito da Mediobanca è di portare il totale della riduzione del debito da 100 a 200 miliardi di euro attraverso l’emissione di obbligazioni destinate a investitori istituzionali e non, sull’esempio di quanto fa l’analogo ente tedesco (Kfw). Rispetto alla francese Cdc e alla tedesca Kfw, rimarca Mediobanca, Cdp è di gran lunga l’ente con minore profilo di rischio e quello più redditizio con un Roe al 20%. Cdp che attualmente si finanzia quasi totalmente sul mercato retail emettendo bond e libretti di risparmio garantiti dallo Stato tramite la rete di Poste Italiane. Con quest’operazione la Cdp chiuderebbe il gap di leva rispetto a Cdc e Kfw aiutando lo stato a ridurre considerevolmente lo stock del proprio debito.
Queste obbligazioni create ad hoc per pervenire a questi 100 mld supplementari di riduzione del debito avrebbe la virtù di avere un merito di credito probabilmente migliore di quello di generici titoli di Stato poiché garantite anche dall’oro e da aziende caratterizzate da stabili flussi di cassa.
Nelle scorse settimane il sottosegretario al Tesoro, Vittorio Grilli, ha sottolineato come il governo stia valutando tutte le opzioni per ridurre il debito pubblico, senza alcun tipo di preclusione. Grilli che ha indicato l’obiettivo di debito sotto il 100% del Pil entro il 2020. Ipotizzando una inflazione al 2% e crescita del Pil anche setto l’1%, il raggiungimento del pareggio di bilancio (atteso il prossimo anno) permetterebbe automaticamente all’Italia di vedere il rapporto debito/Pil scendere.