Italia pronta per il grande risveglio economico
La primavera promette di portare in dote la rifioritura dell’economia dello Stivale. Per la prima volta in tanti anni il governo ha rivisto al rialzo le previsioni economiche pronosticando un +0,7% del Pil nel 2015, stima da molti ritenuta ancora decisamente cauta. L’effetto congiunto di QE, svalutazione dell’euro e riforme con ogni probabilità porterà a una crescita vicina o oltre il punto percentuale già quest’anno. Se le previsioni saranno rispettate il prossimo 13 maggio l’Istat certificherà il ritorno alla crescita congiunturale del Pil italiano dopo la striscia record di 14 trimestri senza segno più. I primi segnali di ripresa si stanno già intravedendo con la fiducia dei consumatori balzata ai massimi dal 2002 e gli indici Pmi manifatturiero e servizi tornati a segnare espansione. “La situazione politica si è stabilizzata, le riforme stanno procedendo a un ritmo sostenuto e il miglioramento del quadro macroeconomico è significativo grazie alla diminuzione dei tassi d’interesse, al forte deprezzamento dell’euro e al crollo delle quotazioni del petrolio”, spiegano gli esperti di Credit Suisse nel report “Ripresa e riforme: un nuovo rinascimento italiano”. Gli analisti della banca d’affari elvetica sottolineano come le misure prese sul mercato del lavoro stanno avendo un impatto significativo, mentre la situazione industriale e degli investimenti resta depressa anche se “gli stimoli macroeconomici dovrebbero iniziare a mostrare presto il loro impatto”.
Il governo Renzi è chiamato a rivitalizzare la domanda interna per evitare che si materializzi una crescita zoppa trainata esclusivamente dall’export sull’effetto mini-euro. Il principale motore della crescita dei consumi dovrebbe arrivare dalla ripresa del mercato del lavoro, che già nel 2014 ha invertito la tendenza con 130 mila posti di lavoro in più e da quest’anno troverà ulteriore sponda negli incentivi fiscali alle assunzioni approvati dall’esecutivo insieme al Jobs Act in vigore dal mese scorso. Non va tralasciata poi la sponda rappresentata dalle pressioni disinflazionistiche che sostengono il reddito disponibile reale e, in ultimo, la sponda positiva alla crescita che dovrebbe essere assicurata dall’Expo di Milano al via tra meno di un mese.
Ftse Mib ai massimi dal 2010
L’ottimismo sulle prospettive economiche si è riflesso su Piazza Affari protagonista di un trimestre record a inizio 2015. Il quasi +25% da inizio anno del Ftse Mib, risalito ai massimi degli ultimi 5 anni, conferma il sentiment decisamente pro-azionario degli investitori europei con l’indice guida italiano che si contende con il Dax di Francoforte la palma di miglior listino europeo da inizio anno. Il mercato italiano risulta ancora a “buon mercato” guardando ai fondamentali con un Price/Book value tra i più bassi in Europa. Nel breve periodo non è da escludere una correzione fisiologica dei mercati. “A seguito di una performance così positiva nel primo trimestre una correzione potrebbe verificarsi in qualsiasi momento”, rimarca Equita nella sua monthly review rimanendo comunque ottimista sulle prospettive di Piazza Affari con le banche viste ancora protagoniste grazie anche agli effetti della riforma delle banche popolari e la nuova normativa NPLs.
I replicanti sull’azionario tricolore
Proprio le banche, che presentano un peso preponderante all’interno del Ftse Mib, potrebbero fare da traino a Milano nei prossimi mesi. Per prendere posizione sull’indice principale di Piazza Affari gli ETF offrono varie soluzioni, sia a replica lineare che a leva o short (fino a massimo 3x). Gli strumenti sul Ftse Mib negli anni si sono sempre confermati tra i più scambiati per controvalore e per numero di contratti favorendo un bassissimo spread denaro/lettera, pari in media allo 0,10% per controvalori di 25mila euro (dati Borsa Italiana al febbraio 2015). Gli ETF sul Ftse Mib godono anche del vantaggio dell’esenzione dalla Tobin Tax. Infatti, essendo fondi, la loro negoziazione non è soggetta all’imposta dello 0,10% sugli acquisti di azioni italiane.
In totale sono otto gli ETF quotati a Milano che permettono di prendere posizione con replica lineare sull’equity italiano. Oltre agli ETF con sottostante il Ftse Mib, figura anche un ETF lanciato lo scorso anno da Lyxor e che permette di prendere posizione sulle mid cap (Lyxor UCITS ETF Ftse Italia Mid Cap), uno che si rifà all’indice Msci Italy (Amundi Msci Italy Ucits ETF) e infine il PowerShares Ftse Rafi Italy 30 Fund che replica l’andamento di un indice che seleziona e pesa le principali società italiane attraverso l’analisi fondamentale. Sul mercato ETFPlus sono poi quotati anche strumenti a leva al rialzo e al ribasso su Piazza Affari. Va ricordato che la performance degli ETF a leva long e short viene calcolata sulla base dei rendimenti giornalieri composti, pertanto i rendimenti misurati su periodi maggiori di un giorno possono discostarsi da quelli offerti dall’indice di riferimento (effetto compounding).