Notizie ETF Barometro Lyxor: a marzo afflussi per 6,4 mld in Europa, dominano ancora gli ETF azionari Ue

Barometro Lyxor: a marzo afflussi per 6,4 mld in Europa, dominano ancora gli ETF azionari Ue

Pubblicato 8 Aprile 2015 Aggiornato 26 Settembre 2022 08:38

Anche il mese di marzo ha visto afflussi sostenuti verso il mercato europeo degli ETF. La raccolta netta di nuovi capitali, stando al Barometro mensile degli ETF di Lyxor, si è attestata lo scorso mese a 6,4 miliardi di euro, un livello superiore di quasi il 20% rispetto alla media su 12 mesi. Le masse in gestione totali sono in aumento del 20% rispetto alla fine del 2014, attestandosi a 436 miliardi, compreso il notevole contributo della performance di mercato (+13,7%). Gli ETF indicizzati alle azioni hanno evidenziato afflussi limitati a 2,4 miliardi, il 26% in meno rispetto alla media su 12 mesi. Gli investitori prediligono attualmente gli ETF azionari europei e asiatici, sostenuti da politiche monetarie persistentemente accomodanti. Gli afflussi verso gli ETF azionari europei hanno raggiunto 4,9 miliardi, non lontano dal massimo storico di 5,7 miliardi toccato a gennaio. Gli investimenti verso gli ETF azionari asiatici hanno registrato un massimo su base annua pari a 931 milioni. Per contro, gli ETF azionari statunitensi hanno evidenziato deflussi per il secondo mese consecutivo, a un livello record di 2,2 miliardi. I flussi verso gli ETF azionari dei mercati emergenti hanno risentito delle prospettive di un aumento dei tassi d’interesse negli Stati Uniti registrando disinvestimenti per 607 milioni.
Significativi anche a marzo gli afflussi verso gli ETF indicizzati al reddito fisso attestatisi a 3,9 miliardi, il 72% in più rispetto alla media su 12 mesi. In Europa gli ETF indicizzati a obbligazioni societarie restano i principali beneficiari dei fondi convogliati verso il mercato del credito dalle misure di quantitative easing della BCE. Gli ETF indicizzati a obbligazioni high yield hanno registrato afflussi record, stimolati dalla ricerca di rendimento da parte degli investitori, in ragione dei tassi d’interesse molto bassi/negativi.
Infine gli investimenti relativi a materie prime hanno continuato a crescere a attestandosi a 197 milioni in un contesto caratterizzato dalla stabilizzazione dei prezzi petroliferi.