Barometro Lyxor: a marzo afflussi per 6,4 mld in Europa, dominano ancora gli ETF azionari Ue
Anche il mese di marzo ha visto afflussi sostenuti verso il mercato europeo degli ETF. La raccolta netta di nuovi capitali, stando al Barometro mensile degli ETF di Lyxor, si è attestata lo scorso mese a 6,4 miliardi di euro, un livello superiore di quasi il 20% rispetto alla media su 12 mesi. Le masse in gestione totali sono in aumento del 20% rispetto alla fine del 2014, attestandosi a 436 miliardi, compreso il notevole contributo della performance di mercato (+13,7%). Gli ETF indicizzati alle azioni hanno evidenziato afflussi limitati a 2,4 miliardi, il 26% in meno rispetto alla media su 12 mesi. Gli investitori prediligono attualmente gli ETF azionari europei e asiatici, sostenuti da politiche monetarie persistentemente accomodanti. Gli afflussi verso gli ETF azionari europei hanno raggiunto 4,9 miliardi, non lontano dal massimo storico di 5,7 miliardi toccato a gennaio. Gli investimenti verso gli ETF azionari asiatici hanno registrato un massimo su base annua pari a 931 milioni. Per contro, gli ETF azionari statunitensi hanno evidenziato deflussi per il secondo mese consecutivo, a un livello record di 2,2 miliardi. I flussi verso gli ETF azionari dei mercati emergenti hanno risentito delle prospettive di un aumento dei tassi d’interesse negli Stati Uniti registrando disinvestimenti per 607 milioni.
Significativi anche a marzo gli afflussi verso gli ETF indicizzati al reddito fisso attestatisi a 3,9 miliardi, il 72% in più rispetto alla media su 12 mesi. In Europa gli ETF indicizzati a obbligazioni societarie restano i principali beneficiari dei fondi convogliati verso il mercato del credito dalle misure di quantitative easing della BCE. Gli ETF indicizzati a obbligazioni high yield hanno registrato afflussi record, stimolati dalla ricerca di rendimento da parte degli investitori, in ragione dei tassi d’interesse molto bassi/negativi.
Infine gli investimenti relativi a materie prime hanno continuato a crescere a attestandosi a 197 milioni in un contesto caratterizzato dalla stabilizzazione dei prezzi petroliferi.