Italia: Pmi manifattura ai massimi dal 2011, bene produzione e nuovi ordini
La crescita della produzione e dei nuovi ordini a dicembre 2015 ha permesso al Pmi (Purchasing Managers’ Index, indice dei direttori degli acquisti) manifatturiero italiano di passare da 54,9 a 55,6 punti, il valore maggiore da marzo 2011. Lo ha annunciato Markit/ADACI (Associazione Italiana Acquisti e Supply Management).
“Con l’avvicinarsi del nuovo anno, il settore manifatturiero mostra segnali di un forte vigore, con una crescita più veloce dei nuovi ordini e con l’aumento dei livelli occupazionali per far fronte alle maggiori esigenze di produzione”, ha commentato Phil Smith, Economista di Markit, ed autore del report. Il valore massimo da quasi cinque anni “completa -continua Smith- il drastico cambiamento della situazione rispetto all’anno scorso quando l’indice rimaneva fermo al di sotto della soglia di 50 a causa della contrazione dell’economia“. “Da allora, la debolezza dell’euro, la ripresa della domanda nazionale e il crollo dei prezzi delle materie prime a livello globale hanno fornito la spinta necessaria per una ripresa”.
Il fattore che principalmente ha contribuito all’aumento di dicembre è stato l’aumento dei livelli della produzione. L’espansione della produzione è stata la maggiore in più di quattro anni e mezzo, e riflette la maggiore produzione registrata in tutti e tre i sottosettori monitorati dall’indagine condotta sui responsabili degli acquisti di oltre 400 aziende manifatturiere: quello dei beni di consumo, intermedi e di investimento.
Indicazioni positive anche dai nuovi ordini che hanno segnato l’incremento maggiore da febbraio 2011. “Dai dati raccolti si evince come la richiesta da parte dei clienti sia aumentata, con alcune aziende che hanno menzionato l’aggiudicarsi di grossi contratti“, riporta il resoconto Markit/ADACI. “Allo stesso modo, i dati hanno mostrato un’ulteriore crescita dei nuovi ordini esteri, con l’ultimo aumento risultato forte ma leggermente più debole rispetto a novembre”.