Italia: Moody’s mette in guardia da aumento accantonamenti delle banche
Banche italiane ancora nel mirino delle agenzie di rating. A nemmeno una settimana di distanza dalla bocciatura da parte di Fitch, oggi Moody’s mette in guardia da un possibile deterioramento della qualità degli asset in pancia agli istituti di credito italiani, minacciando una possibile revisione del rating.
Nella sua nota settimanale credit outlook, Moody’s rileva che l’aumento degli accantonamenti delle banche italiane, evidenziati settimana scorsa, ha “un impatto negativo sul rating ed evidenzia che la qualità degli asset si sta deteriorando nella rinnovata recessione in Italia, con un effetto negativo sulla già debole profittabilità”. L’agenzia di rating cita in particolare Mps, Ubi, Popolare di Milano, Intesa Sanpaolo e Unicredit.
Moody’s, guardando agli ultimi conti pubblicati, ha infatti osservato che alcune grandi banche italiane hanno registrato nel primo semestre dell’anno un aumento delle loro perdite su crediti che va dal 19 al 49% rispetto allo stesso periodo del 2011. Per Intesa Sanpaolo e UniCredit, le due maggiori banche del Paese, si sono rilevati rispettivamente un +37% e un +24%. Numeri preoccupanti agli occhi dell’agenzia statunitense che avverte come questo aspetto sia un “credit negative”, ossia abbia un effetto negativo sul giudizio delle banche.
L’agenzia prevede che questo deterioramento della qualità degli attivi bancari proseguirà per tutto il 2013. “Inoltre – conclude Moody’s – il processo di deleveraging, che sta impegnando le banche, continuerà a lungo mettendo ulteriormente sotto pressione l’economia”. Secondo le ultime stime di Moody’s, riviste al ribasso proprio settimana scorsa, il Prodotto interno lordo dell’Italia subirà quest’anno una contrazione tra il 2,5 e l’1,5% mentre nel 2013 dovrebbe subire un calo tra l’1 lo 0 per cento.