Italia: Dbrs taglia rating di un notch, il trend è negativo
Dbrs taglia il merito di credito italiano. L’agenzia di rating canadese poco fa ha annunciato di aver ridotto il merito di credito della Repubblica italiana da “A alta” a “A”, assegnando al giudizio “trend negativo”. La decisione arriva a conclusione del processo di revisione iniziato lo scorso 22 maggio.
Quattro fattori dietro il downgrade
“La decisione riflette la valutazione secondo cui c’è stato un deterioramento del profilo di credito dell’Italia pari ad un notch”, si legge nella nota diffusa da Dbrs. “Ci sono quattro fattori -prosegue il comunicato- dietro il downgrade: il deterioramento dell’outlook di crescita ed il suo impatto sulla capacità del governo di raggiungere gli ambiziosi target di riduzione del deficit; l’incertezza politica nel medio termine in un’ottica di consolidamento fiscale e di approvazione delle riforme strutturali; il protrarsi delle tensioni per quanto riguarda la raccolta di capitali con il conseguente incremento del rischio sistemico […]; i dubbi relativi il timing e l’ampiezza della risposta politica a livello europeo”.
“Il trend negativo -continua la nota- rispecchia la convinzione che i rating si devono ancora stabilizzare e che un ulteriore deterioramento delle prospettive di crescita per l’Italia o il mancato raggiungimento dei target fiscali potrebbero spingere ulteriormente al ribasso i giudizi”.
Downgrade anche su Madrid, giudizio confermato sull’ex tigre celtica
Tagliato anche il giudizio sulla Spagna, che scende di due notch da “A alta” a “A bassa”. Anche in questo caso il trend è negativo. Come per l’Italia pesa il deterioramento delle prospettive di crescita, la difficile situazione del mercato dei capitali e la sfiducia sulle modalità dell’intervento a livello europeo. In più le finanze pubbliche spagnole registrano un peggioramento a causa della necessità di ricapitalizzazione del comparto bancario.
Giudizio confermato a “A bassa” (trend negativo) invece sull’ex tigre celtica, l’Irlanda. “La conferma del giudizio è attribuibile ai timidi segnali di stabilizzazione dell’economia irlandese, ai progressi nell’opera di riduzione degli squilibri fiscali ed al ripristino della competitività, come risulta da due anni consecutivi di surplus delle partite correnti”. Sia il giudizio sulla Spagna che quello sull’Irlanda sono stati confermati al livello A, necessario per accedere al funding della Bce.