Italia: a marzo migliora la fiducia dei consumatori, giù quella delle imprese
In Italia migliora la fiducia dei consumatori, cala invece quella delle imprese. Queste le indicazioni arrivate stamattina dall‘Istat che ha pubblicato i dati sull’andamento della fiducia consumatori e delle imprese italiane per il mese di marzo. Le interviste sono state effettuate prima degli attentati terroristici che hanno colpito la città di Bruxelles lo scorso 22 marzo.
Nel dettaglio, l’istituto di statistica ha comunicato che l’indice del clima di fiducia dei consumatori ha mostrato una lieve crescita, passando a 115 da 114,5 del mese precedente. Il dato è superiore alle aspettative del mercato che indicava 114 punti. Per quanto riguarda, invece, le imprese, l’indice composito del clima di fiducia si è attestato a 100,1 dai precedenti 103,2.
“Le stime riferite alle componenti economica, corrente e futura del clima di fiducia dei consumatori sono salite (rispettivamente, a 142,9 da 141,8, a 111,1 da 110,7 e a 120,6 da 120,4), mentre la componente personale ha registrato una leggera flessione (a 105,7 da 105,8)”, si legge nella nota dell’Istat.
Sono inoltre migliorati sia i giudizi sia le aspettative sull’attuale situazione economica del Paese (a -34 da -37 e a 5 da 4, rispettivamente). I giudizi sui prezzi nei passati 12 mesi e le attese nei prossimi 12 mesi sono scesi (a -36 da -26 e a -30 da -20). Non sono mutati rispetto al mese precedente le attese di disoccupazione (a 12 il saldo).
Sul fronte delle imprese, il clima di fiducia è salito lievemente nella manifattura (a 102,2 da 102), mentre ha evidenziato un calo nei servizi (a 103,2 da 106,5), nelle costruzioni (a 118,4 da 119,3) e nel commercio al dettaglio (a 104,9 da 106,8). Nelle imprese manifatturiere sono migliorati i giudizi sugli ordini (a -13 da -14), sono rimaste stabili le attese sulla produzione (a 9), mentre i giudizi sulle scorte sono passati a 4 da 3. Nelle costruzioni sono peggiorati i giudizi sugli ordini e/o piani di costruzione (a -37 da -35) e sono rimaste stabili le attese sull’occupazione (a -7).
Nei servizi sono calati i giudizi e le attese sugli ordini (a -1 da 7 e a 2 da 7, i rispettivi saldi), sono invece migliorate le attese sull’andamento dell’economia italiana (a 7 da 5). Nel commercio al dettaglio è peggiorato il saldo dei giudizi sulle vendite correnti (a 5 da 13), è aumentato quello relativo alle attese sulle vendite future (a 28 da 19); in accumulo sono giudicate le scorte di magazzino (a 11 da 4).
Codacons: dato fiducia non basta, servono misure per rilanciare consumi
L’aumento dell’indice della fiducia dei consumatori è un segnale importante che va sostenuto con misure specifiche per il rilancio dei consumi. A dirlo il Codacons, commentando i dati forniti oggi dall’Istat. “Nei mesi scorsi abbiamo visto come ad una crescita della fiducia dei consumatori non è corrisposto l’incremento della domanda interna e della spesa delle famiglie, con le vendite che stentano a riprendere e il commercio ancora in forte sofferenza – spiega il presidente dell’associazione Carlo Rienzi -. Questo perché le aspettative dei consumatori non sono state adeguatamente supportate dal Governo, che non ha adottato alcun provvedimento per sostenere gli acquisti e migliorare la condizione economica dei cittadini”. “Il clima di fiducia delle famiglie da solo non basta: servono misure concrete per rilanciare definitivamente i consumi e aiutare l’economia ancora in difficoltà“, conclude Rienzi.