Italia: Legge di Stabilità in dirittura d’arrivo, ma alcune norme sono su un binario morto. Focus sulla Tobin Tax
Saranno giorni intensi in Parlamento prima dell’addio di Mario Monti a Palazzo Chigi. Entro sabato la commissione del Senato dovrà terminare l’esame del testo della Legge di Stabilità, che sbarcherà lunedì 17 nell’aula di Palazzo Madama per essere votata entro il giorno successivo. Il testo passerà poi alla Camera e l’ok definitivo è atteso per giovedì 20 o venerdì 21, giorno in cui il premier Monti terrà la conferenza stampa di fine anno. Oltre alla Legge di Stabilità in questi giorni verrà votato da Montecitorio anche il Ddl di conversione del Decreto Sviluppo, mentre alcune norme sono finite su un binario morto, come il riordino delle province, la delega fiscale e l’introduzione del pareggio di bilancio nella Costituzione.
Legge di Stabilità. Il Pdl, che la scorsa settimana ha di fatto tolto l’appoggio al governo Monti, ha comunque garantito che non ci saranno trappole sull’approvazione della ex Finanziaria. All’interno della legge che sarà votata entro martedì prossimo, anche se il lavoro delle commissioni non è ancora ultimato e quindi ci potrebbero ancora essere novità negli ultimi giorni. Ad oggi sembra che all’interno della Legge di Stabilità entreranno quasi sicuramente l’emendamento sulle ricongiunzioni pensionistiche, l’incassi dell’Imu e un allentamento del patto di stabilità per i Comuni. Il decreto sull’Ilva di Taranto, che secondo indiscrezioni avrebbe dovuto rientrare nella Finanziaria, probabilmente viaggerà in maniera autonoma.
I nodi da sciogliere, focus su Tobin. Tra le norme in bilico o che potrebbero subire le modifiche più significative negli ultimi giorni ci sono la Tobin Tax, il tetto esteso al 2103 sull’imposta di bollo applicata a titoli e strumenti finanziari, la copertura per le nuove risorse da destinare alla Cassa integrazione in deroga. La tassa sulle transazioni finanziarie, salvo le modifiche del caso che potrebbero essere apportate nel corso delliter parlamentare, dovrebbe portare a una tassazione pari allo 0,05% sul valore della transazione quando l’operazione viene aperta e dello 0,05% quando l’operazione viene chiusa. L’aliquota dovrebbe raddoppiare per i derivati sui titoli azionari.
Esclusi da questa tassazione saranno i titoli di Stato dei Paesi dell’Eurozona e le altre tipologie di derivati. La discussione parlamentare potrebbe tuttavia escludere dal novero dei soggetti tassati i day trader, ossia gli investitori che aprono e chiudono la loro posizione nel corso della stessa seduta di Borsa. Tra le modifiche che potrebbero essere apportate al testo iniziale, il Parlamento potrebbe optare per allargare la base imponibile estendendo la tassa anche ai soggetti stranieri che negoziano strumenti quotati sul mercato italiano. Il Governo Monti nei mesi scorsi ha preventivato di raccogliere 1,09 miliardi di euro dalla Tobin Tax.
Binario morto. Alcune norme sono inevitabilmente finite sul binario morto e non vedranno la luce in questa legislatura, visto che le Camere dovrebbero essere sciolte subito dopo Natale. Tra queste figurano il riordino delle province e il Ddl sulla Delega Fiscale. All’interno di quest’ultima figuravano la riforma del catasto, le norme sulla semplificazione e sulla nuova riscossione. Infine, la conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama non ha messo in calendario né la procedura per inserire il pareggio di bilancio in Costituzione né il disegno di legge sulle misure alternative al carcere.