Notizie Notizie Italia Berlusconi: spread è imbroglio e invenzione, con Monti tutti gli indicatori economici sono peggiorati

Berlusconi: spread è imbroglio e invenzione, con Monti tutti gli indicatori economici sono peggiorati

11 Dicembre 2012 08:57

Silvio Berlusconi entra nel vivo della campagna elettorale dopo gli attacchi ricevuti dalla stampa internazionale, con il francese Liberation che ha salutato la nuova discesa in campo del Cavaliere con “Il ritorno della mummia” a caratteri cubitali sulla prima pagina. L’ex premier, intervenendo su Canale 5, ha dichiarato che lo spread è un imbroglio e un’invenzione, usato per cercare di abbattere una maggioranza votata dagli italiani.
 
“Cosa ce ne importa?”, dice il Cavaliere. Dichiarazioni choc all’indomani della caduta di Piazza Affari e della risalita proprio dello spread, che la scorsa settimana si era riportato sotto la soglia psicologica dei 300 punti base mentre questa mattina si attesta sopra i 350 punti base.

Berlusconi non poteva poi parlare di Mario Monti, che sabato sera ha annunciato di dimettersi subito dopo l’approvazione della Legge di Stabilità. Una decisione che anticiperà le elezioni in intorno alla metà di febbraio. Secondo l’ex premier il governo Monti ha seguito una politica germanocentrica e ha portato ad una situazione di crisi molto peggiore “di quando al governo c’eravamo noi. Tutti gli indicatori economici sono peggiorati”. Sulla questione delle elezioni anticipate, secondo il Cavaliere è un fatto dovuto alle dimissioni di Monti e non vi è una vera ragione per cui i mercati debbano agitarsi.

Il leader del Pdl non poteva non soffermarsi sulla preoccupazione emersa ieri in Europa da dichiarazioni e prime pagine dei giornali, tutte incentrate sul suo ritorno in campo. “Fin quando ero io a rappresentare l’Italia ero uno dei due-tre capi di governo più autorevoli e mi opponevo alle richieste tedesche che per poco non hanno portato la Grecia alla guerra civile”. Infine Berlusconi ha ribadito che l’Italia, grazie a un attivo di 6.600 miliardi di euro, è la seconda economia più solida nel Vecchio Continente dopo la Germania.