Italia: deficit all’8% del Pil nel primo trimestre, condizionato da debolezza economia e stagionalità entrate
Indicazioni non confortanti dai conti pubblici italiani con i dati sul deficit diffusi oggi dall’Istat che pagano la debolezza della congiuntura economica, ma sono condizionati anche dalla stagionalità delle entrate dello stato che si concentrano maggiormente nella seconda metà dell’anno.
L’indebitamento netto delle Amministrazioni Pubbliche (AP) è stato pari all’8% del Pil, in aumento rispetto al 7% del corrispondente trimestre dell’anno precedente. Nel primo trimestre 2012 il saldo primario (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato negativo e pari a 11.471 milioni di euro. L’incidenza sul Pil è stata del -3%. “I risultati del primo trimestre – rimarca la nota dell’Istat – hanno risentito, da un lato, dell’aumento della spesa per interessi dovuto alla salita nel corso del 2011 dei rendimenti sui titoli di Stato e, dall’altro, del calo delle entrate causato dall’andamento negativo dell’economia”.
Vincenzo Longo, Market Strategist di IG Markets Italy, rimarca come molte entrate sono spalmate nella parte restante dell’anno, come ad esempio quelle da denunce dei redditi e quelle dall’Imu. Inoltre va valutato il possibile impatto positivo che avrà la spending review sui conti dello Stato. “Da considerare – aggiunge Longo – che i dati sul Pil a inizio anno sono stati particolarmente deboli e anche il secondo trimestre è atteso molto debole complice anche il terremoto dell’Emilia. Ci aspettiamo che in fondo verrà toccato nei mesi estivi con il miglioramento del Pil nel 4° trimestre che dovrebbe riportare il rapporto verso livelli più consoni”.
Balzo del 16% delle spese per interessi passivi
Spicca il balzo del 16% in un anno della spesa per interessi passivi, passata da 16,15 a 18,74 miliardi di euro, a causa proprio dell’aumento del costo di rifinanziamento del debito. Nel primo trimestre 2 le uscite totali sono aumentate, in termini tendenziali, dell’1,3%. Le uscite correnti sono cresciute del 2,6%, mentre quelle in conto capitale sono diminuite del 19,9%. Le entrate totali nel primo trimestre del 2012 sono diminuite, in termini tendenziali, dell’1%. Le entrate correnti sono diminuite dello 0,2%. Il saldo corrente (risparmio) è stato pari a -21.952 milioni di euro (era stato -17.120 milioni di euro nel corrispondente trimestre dell’anno precedente), con un’incidenza sul Pil di -5,8%.
A fine 2011 il rapporto deficit/Pil si era attestato al 3,8%, sui minimi da fine 2008 con un avanzo primario dell’1%. Il governo stima di chiudere l’anno con un rapporto deficit/Pil all’1,7% per poi scendere ancora allo 0,5% il prossimo anno. Longo di IG Markets rimarca come al momento appaia difficile rispettare questo obiettivo, in autunno si avrà un quadro più completo della situazione soprattutto in relazione ai possibili effetti positivi sulla congiuntura del piano europeo per la crescita da 120-130 mld.
Il dato sul deficit ha provocato una moderata reazione sull’obbligazionario con lo spread Btp/Bund salito comunque sui massimi di giornata a 426 punti base. Il rendimento del Btp decennale italiano si attesta al 5,7%.